Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
La Navy studia pensa a delle serre idroponiche da montare nei sottomarini nucleari

Frutta e verdura fresca per tutti... anche per i sommergibilisti

Secondo quanto riporta il Dailymail, che cita l'Associated Press, Don Holman, ex agricoltore e marinaio nella marina statunitense per 30 anni, sta cercando di coltivare frutta e verdura all'interno di un container; si tratta di una coltivazione idroponica dove la luce necessaria è fornita da una serie di lampade a led. Di per sé nulla di strano, considerando che oggigiorno già esistono, almeno negli States, aziende che coltivano all'interno di container navali dismessi, recuperati e riadattati all'idroponia.

Lo scopo di Holman però è un altro e non è un caso che stia coltivando all'interno di un container. Questa struttura replica infatti quasi alla perfezione le stesse condizioni di poca luce, ambienti chiusi e spazi angusti al limite della claustrofobia che troviamo nei sottomarini. Holman ha ricevuto dall'Army's Natick Soldier Research, Development and Engineering Center (un centro di ricerca dell'esercito del Massachusset) 100mila dollari per sviluppare un'idea nata nel laboratorio di ricerca e sviluppo della Naval Undersea Warfare Center di Newport (Rhode Island): trovare un sistema per coltivare frutta e verdura fresca direttamente sui sottomarini in missione.


Un sottomarino dell'US Navy, la marina statunitense. (Fonte foto: Facebook - US Navy).

Oggi i moderni sottomarini nucleari e balistici sono dei bastioni da 120/170 metri di lunghezza, con un personale imbarcato che può variare dalle 130 alle 170 unità. In missione, possono stare in acque profonde anche per un mese intero, e questo di per sé non è un problema, considerando che alla partenza si imbarcano provviste alimentari per tutto l'equipaggio per 90 giorni. Il fatto è che sì, si caricano anche frutta e verdura fresca, ma per la loro natura deperibile durano al massimo una decina di giorni di navigazione. Trascorsi i quali, quello che resta da mangiare ai marinai sono pasti liofilizzati, in scatola o surgelati.

Mangiare frutta e verdura fresca, sottolinea Holman, ricordando quello che al di là del sostentamento e dell'approvvigionamento alimentare è lo scopo della sua ricerca, "rende l'equipaggio più felice, ed è dimostrato che una persona che mangia regolarmente frutta e verdura rende di più di chi non lo fa".

Attualmente l'ex marinaio sta testando, nel suo simulacro di serra sottomarina, la coltivazione di 83 tipi diversi di frutta e verdura, per capire quelle che meglio si possono adattare a un coltura idroponica negli spazi e nelle condizioni di un sottomarino, perché non tutte le varietà si prestano a questa coltivazione così particolare. A settembre Holman presenterà i suoi dati e il risultato della sua coltivazione alla Marina. Solo allora si saprà se l'idea potrà diventare realtà.

Rielaborazione FreshPlaza su varie fonti.