Il meteo ha influenzato pesantemente la qualità delle varietà precoci che sono state raccolte e commercializzate. Pesche e nettarine, e in particolare queste ultime, "sono piene d'acqua, il loro gusto non è soddisfacente, non si conservano; inoltre l'umidità e l'alternanza termica hanno portato a problemi di Sharka e di Monilia, in alcune zone anche di cascola dei frutti", riprende Scattolini.

(Foto d'archivio)
Tutto ciò, unito al clima che non incentiva il consumo della frutta più tipicamente estiva, si è ripercosso sugli scambi, tutt'altro che entusiasmanti. Al mercato di Villafranca (VR), dove pesche e nettarine vengono commercializzate in bins si parla di prezzi di vendita dell'ordine di 30/40 eurocent/kg per le nettarine precoci e qualcosina in più per le pesche a pasta gialla, anch'esse precoci.
Si è sotto, o quantomeno a filo, rispetto ai costi di produzione, considerando che come ci spiega il direttore del mercato, "al produttore, per essere in pareggio servono 30/35 eurocent/kg". A complicare la situazione anche i mercati esteri, specie quelli dell'Est Europa, che solitamente costituiscono la destinazione principale delle pesche e nettarine precoci veronesi: in tutto l'Est Europa i consumi di frutta estiva sono al palo perché lì, come qui, il meteo non aiuta né invoglia.
"Speriamo che, migliorando la qualità, migliori anche il mercato, questa è solo una fase", chiosa Scattolini, e una prima occasione di riscatto arriverà già nei prossimi giorni, al più tardi con l'inizio della prossima settimana, quando si passerà dalle varietà precoci a quelle di medio periodo. "La parte più importante della nostra stagione, con volumi importanti – conclude Scattolini – inizierà dalla prossima settimana, quando arriveranno le varietà migliori, come Big Haven®, Big Top®, Royal Gem®, Rubirich®, varietà più consistenti, più buone, più conservabili e di calibro maggiore".