Proroga dei pagamenti degli aiuti PAC: evitare ricadute negative sugli agricoltori
Tuttavia, ricorda la Confagricoltura, questa flessibilità dev'essere utilizzata solo in caso di effettivi impasse e difficoltà amministrative e non deve in alcun modo ricadere negativamente sugli agricoltori. La misura, senza precedenti, arriva in un momento in cui alcuni Stati membri hanno manifestato problemi amministrativi nel primo anno di applicazione dei nuovi pagamenti PAC.
"Visto il momento di difficoltà finanziaria che alcuni comparti in particolare stanno attraversando – spiega il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - è fondamentale che questa apertura da parte della Commissione venga interpretata nel modo corretto dagli organismi pagatori: gli aiuti agli agricoltori devono essere versati nei tempi più brevi possibili".
"Ben vengano le agevolazioni burocratiche annunciate dal Commissario per evitare che i bilanci degli Stati membri non vengano adeguatamente e pienamente rimborsati a causa di anomalie nei controlli – continua Guidi - ma contiamo sulla continuità delle procedure a livello italiano per evitare gravi scompensi di liquidità alle nostre aziende agricole".
Confagricoltura auspica che questa, come altre misure di semplificazione e flessibilità annunciate dal Commissario, siano sempre progettate ed implementate nel prioritario interesse dell'impresa agricola, per garantire una sempre maggiore competitività ed una redditività adeguata del proprio lavoro.
Dello stesso parere anche il presidente nazionale della Cia-Agricoltori italiani, Dino Scanavino, il quale sottolinea il rischio di penalizzare ulteriormente le imprese agricole che, da mesi, aspettano di ricevere i pagamenti dello scorso anno. "Un rischio che deve essere evitato a ogni costo. Apprezzabile, in tal senso, l’annuncio di ieri con cui il Mipaaf si è impegnato a saldare i pagamenti arretrati entro la fine del mese".
"Al di là di questo - conclude Scanavino - le dichiarazioni del commissario Hogan certificano, qualora ce ne fosse stato bisogno, le difficoltà amministrative e burocratiche delle nuova Politica agricola comune e, quindi, la necessità di procedere a una concreta revisione della Pac 2020. Un percorso che, accanto alla fase di revisione e semplificazione delle regole applicative, non potrà prescindere da una nuova iniziativa legislativa e dalla modifica dei regolamenti di base".