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Italia contro le sanzioni: altre regioni seguono l'esempio del Veneto

Il Nord Italia è contro le sanzioni. I consigli regionali di Lombardia, Liguria e Toscana esaminano una risoluzione per il riconoscimento ufficiale dello status della Crimea e l'abrogazione di tutte le sanzioni contro la Russia.

Per due anni hanno contato i danni, hanno buttato pesche e mele e hanno aspettato che Roma e Bruxelles si svegliassero. Ora hanno deciso di agire da sole. Le questioni di politica estera sono all'ordine del giorno delle regioni italiane. A maggio un documento simile è stato adottato dalla Regione Veneto (cfr. FreshPlaza del 07/06/2016).

"Ventisette deputati hanno votato a favore; 9 contro. E' stato un grande successo. Ciò dimostra che il Veneto vuole trovare una soluzione al problema che ha danneggiato il nostro rapporto con la Russia e i nostri affari. Vogliamo cercare di ottenere la revoca dell'embargo alimentare, l'abrogazione di tutte le sanzioni e il ripristino dei rapporti commerciali con la Russia", ha dichiarato il consigliere regionale del Veneto Stefano Valdegamberi.

Lombardia, Toscana e Liguria fruttano allo stato più di un terzo del PIL italiano. Dopo l'introduzione delle sanzioni, l'Italia ha perso 4 miliardi di euro. Alcuni giornalisti hanno confermato che la perdita è maggiore di quanto si pensi e solo negli ultimi sei mesi l'economia del Veneto è stata privata di 1,5 miliardi di euro. Nel 2013 il volume delle esportazioni in Russia ammontava a 10 miliardi di euro. Adesso non arriva a 6. Alcuni settori, per esempio l'esportazione di pesche, ci hanno rimesso più del 70% dei profitti.
Data di pubblicazione: