Tecnopolo di Cesena: al via nuovi laboratori per la ricerca agroalimentare
La nuova struttura di ricerca è stata inaugurata a Cesena dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dal Rettore dell'Università di Bologna Francesco Ubertini, dal direttore del Ciri, professor Marco Dalla Rosa e dal sindaco di Cesena Paolo Lucchi.
La nuova sede presso Villa Almerici, di fianco alla sede dell'Università, è destinata ad ospitare innovative strumentazioni di ricerca, incluse celle frigorifere e un incubatore.
Per la realizzazione, completata nel 2015, sono stati investiti 2,4 milioni di euro, di cui il contributo della Regione è stato di 1,8 milioni di euro: tra i promotori del Tecnopolo di Cesena l'Università di Bologna, la Provincia di Forlì-Cesena, il Comune di Cesena e il Comune di Forlì.
Il Ciri agroalimentare
La peculiarità e l'innovatività del Ciri agroalimentare ruotano attorno alla visione integrata dell'alimento come sequenza di interventi (scelta delle materie prime e degli ingredienti, formulazione, fermentazione o processo tecnologico, imballaggio, scelta delle condizioni di conservazione o maturazione appropriate) calibrati in modo da programmare e prevedere la sicurezza, la qualità organolettica e nutrizionale nonché la shelf-life del prodotto.
Per questo le competenze tecnologiche, microbiologiche, analitiche e nutrizionali - presenti all'interno del Ciri agroalimentare - sono integrate per fornire all'industria non solo un servizio ma un supporto per tutte le fasi della produzione e innovazione anche attraverso un approccio integrato.
Gli ambiti di ricerca riguardano la bioanalitica, la bioattività, la microbiologia e la valorizzazione di microrganismi a fini industriali, mentre l'area di processo riguarda gli alimenti, consumi e salute. I settori di impatto della ricerca spaziano dal lattiero-caseario, l'enologico, l'industria delle bevande, l'industria conserviera, i gelati e i surgelati.