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Dati Istat relativi ad aprile 2016

In lieve calo la fiducia dei consumatori, peggiora quella delle imprese al dettaglio

Ad aprile 2016 l'indice del clima di fiducia dei consumatori, espresso in base 2010=100, diminuisce lievemente, passando a 114,2 da 114,9 del mese precedente; per quanto riguarda, invece, le imprese, l'indice composito del clima di fiducia (Iesi, Istat economic sentiment indicator), in base 2010=100, aumenta a 102,7 da 100,2.



Tutte le stime riferite alle componenti del clima di fiducia dei consumatori diminuiscono: quella economica a 140,5 da 142,7, quella personale a 104,8 da 105,7, quella corrente a 110,0 da 111,1 e quella futura a 120,2 da 120,6.

I giudizi sull'attuale situazione economica del Paese peggiorano (a -38 da -34 il saldo) mentre per le attese aumentano i pareri favorevoli: il saldo passa a 8 da 5. I giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi non variano: il saldo si attesta a -36; mentre, le attese per i prossimi 12 mesi, esprimono tendenze al ribasso (a -33 da -30 il saldo). Peggiorano le aspettative sulla disoccupazione (il saldo passa a 21 da 12).

La fiducia delle imprese del commercio al dettaglio
Nel commercio al dettaglio, il clima di fiducia scende a 102,0 da 104,9. Diminuisce sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 1 da 5) che quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 23 da 28); si conferma sui valori dello scorso mese il saldo delle scorte di magazzino (a 11).

Clima di fiducia delle imprese del commercio al dettaglio totale e per tipologia distributiva - Dicembre 2015-aprile 2016, indici destagionalizzati (base 2010=100) e saldi destagionalizzati - Clicca qui per ingrandire la tabella


Il clima di fiducia peggiora in entrambi i circuiti distributivi, portandosi a 101,3 da 104,1 nella grande distribuzione e a 103,2 da 106,1 in quella tradizionale. I saldi dei giudizi e delle attese sulle vendite peggiorano sia nel primo che nel secondo caso, passando rispettivamente a 7 da 11 e a 31 da 35, nella grande distribuzione e a -15 da -10 e a 6 da 13, in quella tradizionale. Quanto alle scorte di magazzino, il saldo della variabile passa a 16 da 15 nella grande distribuzione e a 0 da 4 in quella tradizionale.
Data di pubblicazione: