
"Dal campo al conferimento – ha aggiunto Casalini – dobbiamo accompagnare l'agricoltore in modo da promuovere tecniche innovative, varietà, sistemi di gestione all'avanguardia che permettano di ridurre i costi. Spese da ridurre anche nello stabilimento, per dare maggiore reddito ai soci, e ricerca di nuovi mercati per aumentare le remunerazioni".
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Mirco Zanotti, presidente Apofruit, ha ricordato tutti i servizi a disposizione dei soci, fra i quali un portale Internet da consultare per informazioni a tutto campo, comprese le campionature.
"Siamo agricoltori o imprenditori agricoli"? Questa la provocazione d'esordio della relazione di Andrea Grassi, direttore tecnico di Apofruit. "La creazione di New Plant – ha aggiunto – insieme ad altre realtà produttive come Apoconerpo e Orogel Fresco – va nella direzione dell'innovazione varietale tramite dimensioni adeguate. Così siamo dei breeders di livello mondiale. Ad esempio, il presente è rappresentato dalle albicocche rosse, mentre il futuro prossimo è dato dal susincocco (Prunus dasycarpa, incrocio tra susino e albicocco, NdR). La pera Falstaff va messa a dimora e per noi ricercatori è ormai il passato. Le albicocche rosse daranno soddisfazioni, a seconda delle zone e delle aziende e per noi rappresentano il presente".

Nel dettaglio, la pera Falstaff è una varietà club. Ciò non significa reddito assicurato al 100%, ma gestendo le quantità le possibilità di fare reddito sono reali. Il colore rosso è attraente e la forma ricorda quella dell'Abate (cfr. FreshPlaza del 23/03/2016).
Le albicocche rosse rappresentano una nuova linea di cui è in corso la prova in campo. Per qualche anno devono essere studiate. Sono completamente rosse, di un colore carico, pezzatura media grossa, gusto gradevole, dolce, polpa croccante.
"Gli ibridi intraspecifici – ha continuato Grassi – rappresentano il futuro. Parlo del susincocco, la cui caratteristica permetterà una costante nella produttività. I brix sono sempre alti, anche superiori a 14 o 16. La polpa può essere rosso carica, la qualità è elevata. L'incognita sta nella produttività, che è in corso di verifica".

E dopodomani cosa ci aspetta? Grassi ha spiegato che "ci stiamo orientando verso nuove mele e pere, oltre che a ciliegie, kiwi rosso e, perché no, nuove pesche che definirei 'mignon' per un consumo veloce, a mo' di snack. Stiamo già producendo un materiale di questa tipologia. Dobbiamo guardare al consumo dei giovani, quindi le vecchie produzioni sono da superare".
L'innovazione tecnica è pure al centro dell'attenzione. Grassi ha posto l'accento sulle reti anti insetto, coperture antipioggia per i frutteti, nuove forme di allevamento, diradamento meccanico. "Siate più imprenditori e meno agricoltori" ha concluso Grassi.
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Gianfranco Pradolesi, responsabile della ricerca e sviluppo di Terremerse, dopo aver illustrato gli aspetti tecnici e la funzionalità del centro di saggio interno, è sceso nel dettaglio dei costi-benefici delle diverse scelte tecniche. Molto apprezzato è il bollettino tecnico bisettimanale inviato via e-mail per lo stato delle colture e le strategie di difesa nelle diverse fasi fenologiche.
"Agronomica 3.0 - ha precisato Pradolesi parlando di un altro servizio - è un servizio web che serve a monitorare le condizioni ambientali e dei fitofagi per prendere in tempo reale le decisioni adatte per risolvere i problemi al costo minore. Così da aumentare l'efficacia e l'efficienza. In sintesi, aiuta a prendere le decisioni migliori incrociando tutti i dati". I dati ambientali sono monitorati con centraline in campo, inviati a un database, restituiti all'agricoltore elaborati, così da essere di supporto per decidere se irrigare o no, concimare, effettuare i trattamenti in base allo stadio evolutivo dei parassiti. "Il tutto con il supporto dei tecnici" ha rimarcato il responsabile. Al momento sono pronti i modelli su vite, pomodoro da industria, e allo studio c'è la gestione delle irrigazioni. A breve il modello per le colture da frutto.

Sul fronte frutta, per riportare reddito in frutticoltura, secondo Bastoni, occorre comportarsi come nella fragolicoltura, cioè con una forte segmentazione e specializzazione. Non più frutti indistinti, ma una forte connotazione sulla qualità.
Grande brusio in sala quando Bastoni ha mostrato una foto di pesche vendute in promozione, in Arabia Saudita, a 6,50 euro il chilogrammo. Non si è ben capito se il brusio era di approvazione per il successo oppure di perplessità perché agli agricoltori le pesche difficilmente lo scorso anno sono state liquidate a più di 60-80 centesimi anche per le categorie più elevate.
"Qui state facendo il lavoro che bisogna compiere" ha esordito l'assessore regionale all'agricoltura Emilia Romagna Simona Caselli. "Le nostre linee guida sono quelle che voi state mettendo in pratica. L'unica strada che possiamo percorrere è quella della distinzione sulla qualità. Non abbiamo strumenti per competere sui costi. Chi cerca di abbassare i costi oltre un certo limite o mette a rischio la qualità oppure va nella zona d'ombra della legalità".

Una battuta finale di Simona Caselli, con il sorriso sulle labbra, su Opera e Origine Group: "Da 28 commercianti di pere siamo passati a due. Per me è un passo avanti, un grande passo avanti. L'auspicio è che in futuro si possa vedere la nascita di una sola realtà".