Le responsabilita' degli agricoltori nella nostra societa'
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A livello di ciascuna nazione, ci sono delle differenze tra Stati membri: in 18 (tra cui Slovacchia, Lituania, Ungheria e Grecia) posizionano in vetta "offrire alla popolazione una gamma variegata di prodotti di qualità". Per l'Italia abbiamo invece "Proteggere l'ambiente" in pole position, con il 36%, aspetto che nel 2013 era leader per sei Paesi europei.
"Garantire l'autosufficienza alimentare della UE" è una responsabilità che rischia di uscire dalla Top-5 europea e non risulta in prima posizione per nessun Stato membro, nonostante sia molto menzionata in Germania (42%) e Slovenia (38%).
Ancora differenze rilevabili se si fa un'analisi socio-demografica. Ad esempio, sempre più donne (38%) - rispetto agli uomini - sono convinte che la responsabilità principale dell'agricoltore sia quella di "garantire il benessere degli animali allevati", così come i giovani della fascia 15-24 anni (39%) rispetto agli ultra-55. Gli intervistati che hanno terminato la loro istruzione a 20 anni o più - rispetto a quelli che hanno finito la scuola prima - credono che la responsabilità principale di un agricoltore sia quella di "garantire l'autosufficienza alimentare dell'Unione europea" (29%) e che il ruolo di un contadino sia quello di "incoraggiare e migliorare la vita in campagna" (19%).
Maggiore attenzione quindi all'agricoltura. "Ma è del tutto evidente che la Politica Agricola Comune viaggia in direzione totalmente opposta - dichiara Rocco Tiso, presidente nazionale Confeuro - Infatti al suo interno non vi è alcuna attenzione particolare volta a garantire la biodiversità, la tutela ambientale, la salvaguardia dei piccoli produttori agricoli e una migliore educazione alimentare".
"E tutto questo - continua Tiso - risulta ancora più chiaro quando all'interno dell'indagine della Commissione dell'Unione Europea solo il 10% dei cittadini del vecchio continente dichiara di sapere di cosa di parla quando si fa riferimento alla PAC. La verità è che la PAC 2014-2020 è stata una grande occasione persa, e il nostro auspicio è che a questa non se ne aggiungano molte altre".