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Le responsabilita' degli agricoltori nella nostra societa'

Da un'indagine condotta dalla Commissione dell'Unione Europea risulta chiara la volontà dei cittadini europei di dedicare maggiore attenzione all'agricoltura. Gli intervistati hanno segnalato come principali responsabilità degli agricoltori quelle di offrire alla popolazione una gamma variegata di prodotti di qualità (42%) e garantire il benessere degli animali allevati (35%). "Proteggere l'ambiente" arriva in terza posizione (30%) mentre in quarta si trova "mantenere un'attività economica e l'occupazione nelle zone rurali" (29%).
 

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A livello di ciascuna nazione, ci sono delle differenze tra Stati membri: in 18 (tra cui Slovacchia, Lituania, Ungheria e Grecia) posizionano in vetta "offrire alla popolazione una gamma variegata di prodotti di qualità". Per l'Italia abbiamo invece "Proteggere l'ambiente" in pole position, con il 36%, aspetto che nel 2013 era leader per sei Paesi europei.

"Garantire l'autosufficienza alimentare della UE" è una responsabilità che rischia di uscire dalla Top-5 europea e non risulta in prima posizione per nessun Stato membro, nonostante sia molto menzionata in Germania (42%) e Slovenia (38%).

Ancora differenze rilevabili se si fa un'analisi socio-demografica. Ad esempio, sempre più donne (38%) - rispetto agli uomini - sono convinte che la responsabilità principale dell'agricoltore sia quella di "garantire il benessere degli animali allevati", così come i giovani della fascia 15-24 anni (39%) rispetto agli ultra-55. Gli intervistati che hanno terminato la loro istruzione a 20 anni o più - rispetto a quelli che hanno finito la scuola prima - credono che la responsabilità principale di un agricoltore sia quella di "garantire l'autosufficienza alimentare dell'Unione europea" (29%) e che il ruolo di un contadino sia quello di "incoraggiare e migliorare la vita in campagna" (19%).

Maggiore attenzione quindi all'agricoltura. "Ma è del tutto evidente che la Politica Agricola Comune viaggia in direzione totalmente opposta - dichiara Rocco Tiso, presidente nazionale Confeuro - Infatti al suo interno non vi è alcuna attenzione particolare volta a garantire la biodiversità, la tutela ambientale, la salvaguardia dei piccoli produttori agricoli e una migliore educazione alimentare".

"E tutto questo - continua Tiso - risulta ancora più chiaro quando all'interno dell'indagine della Commissione dell'Unione Europea solo il 10% dei cittadini del vecchio continente dichiara di sapere di cosa di parla quando si fa riferimento alla PAC. La verità è che la PAC 2014-2020 è stata una grande occasione persa, e il nostro auspicio è che a questa non se ne aggiungano molte altre".