"Geopolitica del cibo: la "lezione" del ministro Martina"
Secondo Martina, per comprendere la potenza della geopolitica del cibo bisogna aver chiari tre paradossi fondamentali: il confronto tra malnutrizione e obesità (868 milioni di persone malnutrite vs 1,5 miliardi di obesi); nel 2020 si coltiverà meno per sfamare uomini e animali e di più per alimentare macchine (rispettivamente percentuali pari a -3,9%, -2,1% e +15%); spreco e lotta alla fame (800 milioni di persone che soffrono la fame e 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato).
"Sul tema del cibo - continua il Ministro - si stanno creando nuovi equilibri economici, finanziari e politici. L'accesso al cibo condiziona la stabilità politica in molte aree del mondo e i fenomeni migratori. Inoltre, la capacità di approvvigionamento torna a essere per gli Stati un tema di sicurezza nazionale, che genera una corsa al controllo delle risorse destinate alla produzione di cibo".
La grande questione, al centro anche della passata Esposizione Universale di Milano, è come garantire cibo sano, sicuro e sufficiente a una popolazione mondiale che nel 2050 raggiungerà i nove miliardi di persone. Servono scelte concrete da subito.
Le risposte della comunità internazionale
Il diritto al cibo deve essere un diritto inalienabile dell'uomo. Il traguardo più importante fissato dai nuovi Obiettivi del Millennio, approvati il 25 settembre 2015 dall'Assemblea Generale dell'ONU a New York, è Fame Zero entro il 2030. Da non considerare secondaria anche la lotta al cambiamento climatico: l'impegno a contenere sotto i due gradi l'aumento della temperatura globale. Un aumento di 2,5 gradi, infatti, comporterebbe un calo netto della produzione agricola mondiale.
"L'Italia ha degli obiettivi da raggiungere per sé e per il contesto globale nel quale è immersa. Siamo, ad esempio, in prima linea nella lotta contro lo spreco alimentare, una questione etica e di sostenibilità. Solo in Italia il fenomeno vale 12 miliardi di euro l'anno. Un Paese a spreco zero - conclude Martina - è un Paese con cittadini-consumatori consapevoli, che fa diventare le buone pratiche abitudini quotidiane e non eccezioni".
Elaborazione FreshPlaza su fonte unita.tv