Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
"Martina: "Puntiamo su organizzazione e internazionalizzazione"

Prodotti Dop e Igp: primato Italia conferma distintivita' modello agroalimentare

Secondo l'ultimo report dell'Istat, l'Italia si conferma il primo Paese per numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg conferiti dall'Unione europea (UE). I prodotti agroalimentari di qualità riconosciuti al 31 dicembre 2014 sono 269 (8 in più rispetto al 2013); tra questi, quelli attivi sono 257.

I settori con il maggior numero di riconoscimenti sono: ortofrutticoli e cereali (103 prodotti), formaggi (49), oli extravergine di oliva (43) e preparazioni di carni (38). Carni fresche e altri settori comprendono, rispettivamente, 5 e 32 specialità.

Le regioni con più Dop e Igp sono l'Emilia-Romagna e il Veneto, rispettivamente con 41 e 36 prodotti riconosciuti. Nel 2014 gli operatori certificati sono 79.848, 587 in meno rispetto al 2013 (-0,7%). Il 91,4% svolge esclusivamente attività di produzione e il 6,6% di trasformazione; il restante 2% effettua entrambe le attività.


Clicca qui per un ingrandimento del grafico.

Nel sistema di certificazione le nuove entrate di operatori (5.721) sono inferiori alle uscite (6.308). Tra gli operatori prevale nettamente il genere maschile, cui appartiene l'80,1% dei produttori e l'86,3% dei trasformatori. I produttori (74.571), sono particolarmente numerosi nelle attività relative ai settori dei formaggi (26.454, pari al 35,5% del totale), degli oli extravergine di oliva (18.734, 25,1%) e degli ortofrutticoli e cereali (17.279, 23,2%). Anche i trasformatori (6.845) sono più presenti nei settori degli oli extravergine (1.796, 26,2% del totale), dei formaggi (1.555, 22,7%) e degli ortofrutticoli e cereali (1.204, 17,6%).

Complessivamente il numero dei produttori registra un calo dello 0,8% tra il 2013 e il 2014, sintesi della diminuzione registrata al Nord (-1,7%) e al Centro
(-1,0%), solo parzialmente compensata dall'aumento rilevato nel Mezzogiorno (+0,6%). In discesa anche il numero dei trasformatori (-3,5%), dovuto alla contrazione registrata nel Centro-Nord, che supera l'aumento rilevato nel Mezzogiorno (+3,3%).

E il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina (foto a lato) ha commentato così i dati Istat: "Il primato del nostro Paese nel settore dei prodotti di qualità certificata conferma la distintività del nostro modello agroalimentare. Una leadership fatta dall'unione tra territori, tradizione, passione ed eccellenza. Un modello garantito anche dall'efficiente sistema dei controlli e riconosciuto all'estero".

"Come Governo siamo in campo con azioni mirate sul fronte internazionale e nazionale per essere sempre più competitivi. Le Dop e le Igp, già protagoniste in Expo Milano 2015, sono state infatti al centro del piano di internazionalizzazione sul quale abbiamo investito 70 milioni di euro solo per il settore agroalimentare. Ma penso anche al grande lavoro di promozione portato avanti per la prima volta in Italia con la Grande distribuzione organizzata, per valorizzare le nostre Dop e Igp all'interno dei punti vendita e renderle più facilmente riconoscibili da parte dei consumatori".

"Proprio nei mesi scorsi abbiamo lanciato anche la campagna istituzionale per aumentare la conoscenza e sostenere il consumo di questi prodotti. Oggi le prime 10 Dop e Igp nazionali sviluppano l'80% del fatturato del settore. Non ci accontentiamo. Vogliamo arrivare ad almeno 20 prodotti nei prossimi tre anni. Ma per farlo è necessario sostenere ancora i produttori, migliorare sul fronte organizzativo e fare rete".
Data di pubblicazione: