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Per una fidelizzazione ben riuscita, al consumatore vanno fornite informazioni mirate e rilevanti

Il nuovo studio Communication Crackdown (Un giro di vite sulla comunicazione), condotto da Coleman Parkes Research per conto del gruppo multinazionale Ricoh, ha chiesto ai consumatori di 22 Paesi di valutare le informazioni ricevute da aziende e fornitori di servizi. Ogni persona riceve, in media, 50 comunicazioni alla settimana.

E' lecito chiedersi quindi: come fa il consumatore a distinguere i messaggi importanti? E in che modo le aziende possono assicurarsi che le informazioni inviate siano rilevanti per i consumatori?

La maggior parte degli intervistati (il 76%) ritiene che i messaggi inviati dal mondo delle vendite al dettaglio non siano pertinenti; e si dice disposta ad aiutare le aziende, fornendo loro dati personali (occupazione, stipendio, abitudini di navigazione su Internet e aspetti riguardanti la salute) pur di ricevere comunicazioni più mirate e rilevanti.

Le imprese hanno così a disposizione informazioni utili per personalizzare i messaggi e migliorare l'interazione con i clienti. Una comunicazione mirata crea un legame con i clienti e favorisce la fidelizzazione. Le informazioni spazzatura hanno invece un impatto negativo sugli utili delle imprese.



"Le organizzazioni - ha osservato David Mills, CEO di Ricoh Europe - devono prendere coscienza del problema dello spam. Attualmente i consumatori sono sommersi da montagne di messaggi inutili: così facendo, si mette a rischio la fiducia nei confronti del brand, allontanando potenziali clienti e compromettendo i profitti. Tutto questo ha un impatto fortemente negativo sul business".

Secondo Mills, il numero elevato di comunicazioni da parte dei dettaglianti, avrebbe delle motivazioni legate alla crescita delle vendite online: queste, infatti, stanno cambiando il comportamento d'acquisto dei consumatori e portando a una riduzione dei prezzi.

Ricoh suggerisce tre aspetti che le aziende devono considerare per abbattere le barriere che ancora ostacolano una corretta comunicazione con i consumatori:
  1. un profilo sempre più dettagliato del cliente;
  2. rendere i contenuti rilevanti;
  3. comunicazioni sempre più multicanale.
Non solo personalizzazione, ma anche multicanalità, utilizzando lo strumento più adatto. Sì al cartaceo, per esempio, ma bisogna tenere presente che i consumatori sono sempre più attivi online e cercano risposte alle loro esigenze non solo navigando nei siti web istituzionali, ma rapportandosi alle aziende attraverso i new media e i social network.

Elaborazione FreshPlaza su fonte businesscommunity.it e ricoh.it