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DOP e IGP, un patrimonio da 13,4 miliardi di euro: ortofrutticoli, categoria leader in termini di volume

Presentato ieri, 17 febbraio 2016, a Roma il tredicesimo rapporto Ismea-Qualivita sulle produzioni italiane agroalimentare e vitivinicole DOP, IGP e STG, alla presenza dei presidenti delle Commissioni Agricole di Camera e Senato Luca Sani e Roberto Formigoni, del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dell'europarlamentare Paolo De Castro.



Quest'anno, la presentazione del rapporto è stata l'occasione per organizzare una Giornata nazionale della Qualità Agroalimentare, iniziativa promossa dal Ministero delle Politiche Agricole e realizzata da Ismea, con l'obiettivo di coinvolgere tutti gli stakeholders sui fattori strategici di sviluppo, attraverso l'organizzazione di sette tavoli di lavoro tematici.

Principali numeri del comparto
Complessivamente, il valore alla produzione food e wine raggiunge i 13,4 miliardi di euro, per una crescita del +4% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell'industria agroalimentare; il valore delle esportazioni è di 7,1 miliardi di euro, un incremento di oltre l'8% su base annua, per un peso del 21% sul totale dell'export agroalimentare italiano (anno produzione 2014).

L'Italia rimane leader mondiale per numero certificazioni, con 805 prodotti iscritti nel registro UE, di cui 282 food e 523 wine (dati al 10.02.2016). Un sistema che garantisce qualità, sicurezza e trasparenza anche attraverso i 219 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf, 124 per i prodotti agroalimentari certificati e 95 per i vini DOP e IGP.

L'analisi della distribuzione dei prodotti DOP e IGP sul territorio nazionale offre un'informazione preziosa: non esiste un solo comune italiano senza prodotti certificati. Gli areali di produzione delle denominazioni nel loro complesso coinvolgono capillarmente tutto il Paese, con zone ad alta presenza di filiere agroalimentari di qualità e altre con intensità minore.

Nel 2014, nel comparto food è stata certificata una quantità pari a 1,47 milioni di tonnellate (+12,6% sul 2013), che ha permesso di raggiungere un valore alla produzione complessivo di 6,4 miliardi di euro per una crescita del +2,5% rispetto al 2013 (+4,2% l'incremento del valore al consumo).


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L'export, che copre una quota prossima al 40% della produzione, mostra risultati eccellenti nel 2014: con 2,8 miliardi di euro, le esportazioni crescono del +13% rispetto al 2013, con una dinamica quasi doppia rispetto al già rilevante risultato dell'agroalimentare totale (+7,7%).


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Ortofrutta
Gli ortofrutticoli sono la categoria leader delle DOP e IGP in termini di volume, ma la terza per valore alla produzione con 467 milioni di euro per un'incidenza di circa il 7% sul totale del comparto food. Il 2014 è stato un anno molto positivo per la categoria che registra crescite consistenti sul 2013 a livello di valore (+12,2%) e soprattutto come quantità (+26,1%). Anche l'export, che copre una quota del 45,9% della produzione, mostra risultati notevoli: con 267 milioni di euro, le esportazioni crescono del +37,9% rispetto al 2013 e rappresentano il 9,7% dell’export complessivo del comparto Food.


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I risultati ortofrutticoli dipendono soprattutto dai trend della Mela Alto Adige IGP (+54% volume, +28% valore) e della Mela Val di Non DOP (+6% volume, -5% valore) che rappresentano da sole l'87% della categoria in termini di volume e circa l'80% per valore alla produzione. Ciò vale anche per l’export, il cui valore è assorbito al 93% dai due prodotti, con Mela Alto Adige IGP che presenta un +49% del valore export rispetto al 2013 e la Mela Val di Non DOP un +11%. Si rilevano comunque - in termini relativi - crescite consistenti su base annua anche per altre denominazioni della categoria.

Attraverso l'indagine Ismea-Qualivita si analizzano anche i canali di vendita delle aziende produttrici di DOP e IGP. Come già rilevato negli anni passati, la Grande distribuzione organizzata si conferma in modo indiscusso canale prevalente, seguita dai grossisti. Gli altri canali si distanziano molto. Per gli ortofrutticoli la quota rappresentata dalla Gdo risulta però relativamente bassa (34%) a fronte di un 60% appannaggio dei grossisti.


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Oltre alle nuove Indicazioni Geografiche registrate nel 2015, si contano nel corso dell'anno 12 richieste di registrazione da parte dell'Italia, 66 da parte degli altri Paesi membri UE, 4 da parte di Paesi extra-UE. Nel nostro Paese sono inoltre state effettuate 11 modifiche a disciplinari, avanzate 10 domande di modifica a disciplinari e applicate 2 protezioni transitorie.

Elaborazione FreshPlaza su Rapporto Ismea-Qualivita 2015