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Il CAR chiude la notte: la scelta dei nuovi orari spiegata in quattro punti

Una circolare interna del Centro Agroalimentare Roma ha dato le nuove disposizioni a fornitori, produttori e dettaglianti: niente più apertura notturna, il Centro Agroalimentare rimarrà aperto dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 18.

E l'allarme è arrivato subito da Coldiretti e Apre Confesercenti: le aziende raccoglieranno la mattina e venderanno ai dettaglianti il pomeriggio, e questi a loro volta metteranno i prodotti sui banchi uno, se non due, giorni dopo. "Alcune merceologie sono a rischio deterioramento - ha tuonato il presidente di Apre Confesercenti, Alfiero Tredicine - penso alla frutta estiva. Contestiamo anche il metodo della decisione, non c'è stata la minima concertazione".

Per rispondere a queste lamentele, dal Centro Agroalimentare sottolineano quanto segue:

1) Da molti anni il CAR adotta orari diurni con piena soddisfazione della stragrande maggioranza degli operatori interni e della loro clientela. Gli orari diurni sono tra i fattori decisivi dei successi del CAR, che altre strutture simili italiane e non hanno adottato o stanno adottando seguendo le scelte romane. Tra tutte spicca Barcellona, secondo mercato europeo.

2) La scelta della lieve anticipazione degli orari d'inizio attività del CAR in estate - che in ogni caso non verrà applicata prima di giugno - è stata condivisa e anzi sollecitata dalla grande maggioranza degli operatori commerciali interni al CAR.

3) La questione del presunto scadimento di freschezza dei prodotti ortofrutticoli in estate trova qualche fondamento in alcuni casi di mancato o tardivo adeguamento alle norme igienico-sanitarie del settore (come l'impiego dei furgoni refrigerati...), che in ogni caso sarebbe ingiusto addebitare ad altri attori della filiera, agli operatori del CAR, alla società di gestione e soprattutto al consumatore.

4) Nei 5 mesi che ci dividono da giugno, la società di gestione tornerà ad ascoltare le parti in causa per verificare - come sempre da 14 anni - ogni possibilità di conciliare gli interessi e le aspettative di tutti per un accordo il più vicino possibile al consenso unanime ed all'equilibrio dei costi di una società con i bilanci sani e che ha margini ampi di crescita e sviluppo nel prioritario interesse alimentare, economico ed occupazionale della collettività.

Fonte: www.romatoday.it / www.agroalimroma.it
Data di pubblicazione: