Export di materiale vivaistico frutticolo in Nuova Zelanda: rinnovato il riconoscimento del CAV di Faenza quale Stazione di Quarantena
L'audit – molto impegnativo - ha riguardato punto per punto tutti i requisiti presenti nel loro standard PIT.OS.TRA.ACPQF ed è terminato positivamente, senza emissione di non conformità, ma con qualche raccomandazione. Nel corso dell'istruttoria erano presenti anche funzionari del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna che hanno supportato il CAV nel rispondere ai numerosi quesiti posti.
Veduta del Centro di Conservazione e Premoltiplicazione del CAV.
Il 23 dicembre scorso si è quindi concluso l'iter di autorizzazione, che ha rilasciato al CAV questa importante certificazione, in quanto unico Centro di Conservazione in Europa (assieme al CTIFL francese) ad avere questo riconoscimento.
Si sottolinea il valore dell'accreditamento nell'accelerare gli scambi commerciali del vivaismo frutticolo europeo verso la Nuova Zelanda. Nella pratica, si ridurranno i tempi di introduzione di materiale frutticolo in Nuova Zelanda, passando dai 2-3 anni richiesti a soli pochi mesi di permanenza in post entry quarantene, in quanto parte dei controlli sono già stati realizzati in precedenza dal CAV.
I riconoscimento è già operativo per il melo e per tutte le drupacee, mentre per il pero si dovrà aspettare in quanto le linee guida per l'importazione di questa specie sono tuttora in fase di revisione da parte delle autorità neozelandesi.
Oltre 800 varietà in conservazione
II CAV (Centro Attività Vivaistiche Soc. Coop Agricola) nasce nel 1982 dall'associazione di vivaisti il cui scopo è l'attuazione della certificazione genetico-sanitaria delle produzioni vivaistiche. Con una superficie globale di oltre 3.000 mq in serre "screen-house" (vedi foto sopra) e più di 800 varietà in conservazione, il CAV oggi è il maggiore centro di conservazione e premoltiplicazione operante sul mercato vivaistico italiano. La produzione, da parte del vivaista, di piante certificate prevede quindi l'utilizzo obbligatorio di materiale di moltiplicazione proveniente da questo processo.
Per i propri associati e per clienti nazionali ed internazionali, la cooperativa produce piante di categoria base nel settore delle piante da frutto, fragola, olivo, vite, actinidia e piccoli frutti. Le piante certificate oltre a garantire standard internazionali fitosanitari e genetici rappresentano un prodotto stabile e sicuro, collocabile anche su quei mercati esteri che sempre più favoriscono l'importazione di materiale certificato.
Il CAV dispone inoltre di un moderno laboratorio, accreditato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e da Accredia (Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025), in grado di effettuare analisi fitopatologiche per la ricerca di virus, batteri, funghi, fitoplasmi, viroidi, acari e insetti e per l'effettuazione di analisi di rispondenza varietale. Il laboratorio applica tecniche biologiche, sierologiche, molecolari, microbiologiche, di microscopia ed effettua anche identificazione varietale tramite analisi di DNA fingerprinting.
La base sociale CAV è rappresentata da 25 aziende vivaistiche associate, che partecipano attivamente ai programmi di certificazione volontaria nazionali, gestendo centri di moltiplicazione e/o vivai di materiale certificato. I soci detengono quote nazionali di mercato del 90% per la produzione certificata della fragola, del 50% per le altre specie frutticole e del 40% per la vite. In particolare i soci dell'Emilia-Romagna rappresentano la pressoché totalità della produzione vivaistica frutticola regionale.
Contatti:
Centro Attività Vivaistiche (CAV)
via Tebano, 45
48018 Faenza (RA)
Tel.: (+39) 0546 47150 - 47098 - 47209
Fax: (+39) 0546 47189
Web: www.cavtebano.it