"Tout va bien" per l'Associazione Pink Lady ® Europe: resoconto del meeting tecnico annuale"
All'incontro ha partecipato una cinquantina di persone provenienti da Francia, Spagna e Italia. Il programma prevedeva una visita tecnica alla Stazione sperimentale de La Moriniere, una sessione di discussione di diversi temi, comprese alcune tavole rotonde, e l'Assemblea Generale dell'Associazione.
La Stazione sperimentale de La Moriniere è il punto di riferimento tecnico-dimostrativo per i frutticoltori della Valle della Loira, in cui si trova una delle principali aree della frutticoltura francese. Qui vengono affrontati numerosi problemi tecnici, come la difesa, l'irrigazione, la gestione delle chiome, il diradamento, la frutticoltura di precisione.
I partecipanti sono stati guidati da Fanny Le Berre, che ha la responsabilità dei programmi di protezione anti pioggia e dei trattamenti fitosanitari sopra chioma, che sono stati il focus principale della visita.
I partecipanti alla visita alla Stazione de La Moriniere.
Nel meleto sperimentale (0,5 ettari di Jazz e 0,5 ettari di Cripp'sPink), nel 2013 è stato possibile ridurre a zero i trattamenti contro la ticchiolatura e le malattie della conservazione (in particolare contro Gloeosporium) grazie alle protezioni anti pioggia. Nonostante i risultati di due anni di ricerche siano molto incoraggianti, l'impatto delle protezioni sul microclima del frutteto (umidità, vento, luce, etc.), sugli altri patogeni (come l'oidio), e sulla biologia della pianta è tutt'altro che compreso interamente. Ad esempio, in una regione abbastanza piovosa come la Valle della Loira, le coperture impongono un aumento dell'irrigazione per compensare la minore bagnatura del terreno da parte della pioggia.
Legati agli apprestamenti antipioggia, vengono testati sistemi di difesa attraverso aspersori sopra chioma, che applicano trattamenti sia fungicidi che insetticidi mediante aspersori fissati a tubi d'irrigazione che passano sopra agli alberi. Il prodotto è introdotto nel sistema direttamente dall'atomizzatore. La durata di un trattamento (400L/ha) è di 1,5 o 2 minuti in base al numero di aspersori che ci sono sulla linea (ogni metro o ogni 2 metri).
Particolare di uno degli ugelli di applicazione dei fitofarmaci soprachioma.
Questa tecnica ha suscitato molto interesse perché permette di ridurre i tempi di trattamento, di diminuire i problemi d'inquinamento acustico, di deriva e di compattamento del suolo. Anche in questo caso i due anni di prova hanno fornito risultati incoraggianti: "Non sono state riscontrate differenze tra la parcella trattata con il sistema sopra chioma e il testimone trattato con atomizzatore", ha commentato Le Berre. Il sistema presenta dei limiti legati alla qualità del trattamento: la copertura delle foglie è minore rispetto ad un trattamento fatto con atomizzatore. Questo ha portato, nella stagione 2015, ad un attacco significativo dell'afide grigio e dell'oidio. La ricerca attuale è volta allo sviluppo di nuove tecniche per migliorare la qualità di polverizzazione.
Il presidente dell'Associazione Pink Lady® Europe, Didier Crabos della cooperativa CoFruidOc, ha aperto i lavori del programma "indoor" con una panoramica a livello europeo della produzione 2015 che, a causa dell'andamento siccitoso dell'estate, sono risultate in calo ed in generale spostate di una classe verso pezzature più piccole. A fronte di questo aspetto si rileva però una qualità elevatissima, con ottima colorazione, raccolte molto compatte grazie ad una maturazione più concentrata, contenuto in amido generalmente nei parametri, come quello zuccherino, che fanno prevedere elevate proprietà organolettiche al momento del consumo.
Un rapido giro di sala, con commenti da parte di frutticoltori e tecnici delle regioni francesi (Sud-Est, Sud-Ovest e Valle della Loira), di quelli catalani e, per l'Italia, di quelli Emiliano-Romagnoli (anche se erano presenti anche altre regioni), ha confermato in generale le indicazioni circa la diminuzione di calibro più che compensata dalla qualità del raccolto, e dalle aspettative, in generale molto rosee, circa la qualità all'apertura delle celle frigo, e alla successiva commercializzazione.
Un momento della tavola rotonda su "Quale meleto per Pink Lady® Europe nel 2025?".
Il programma si è poi articolato su una serie di presentazioni tecniche, in quanto Associazione Pink Lady® Europe cura molto la formazione dei produttori e dei tecnici. Sono stati mostrati i metodi di coltivazione di questa varietà in una delle migliori aziende australiane, in cui la produzione di Rosy Glow si attesta con regolarità attorno alle 100 t/ha, senza penalizzazioni di qualità del prodotto. A livello europeo, è stato fatto un quadro delle problematiche collegate al vigore degli alberi e alle metodologie per il controllo di questo aspetto.
Il CTIFL (Centro di consulenza tecnica ai frutticoltuori attivo su tutto il territorio nazionale francese) collabora da tempo con i produttori di Associazione Pink Lady® Europe e in questa presentazione sono stati ricordati vari aspetti della conduzione corretta del frutteto nelle diverse aree di coltivazione francese. La presentazione sulla gestione del vigore è stata condotta da Jean Philippe Dupin, tecnico della cooperativa francese "les Vergers d'Anjou". L'ingegnere CTIFL Claude Coureau, responsabile tecnico della stazione sperimentale "La Morinière", ha presentato le diverse tecniche di conservazione post raccolta delle mele (1-MCP; acqua calda; ecc).
Associazione Pink Lady® Europe è molto attenta agli aspetti sociali delle attività dei propri membri, e cura da tempo una comunicazione verso la società in senso lato delle proprie attività e della propria cultura di rispetto per l'ambiente e la sostenibilità delle produzioni e di tutte le attività legate al processo di produzione e di messa sul mercato. A questo proposito sono state illustrate iniziative di produttori e di due centrali di condizionamento del prodotto, che hanno messo in atto azioni di rispetto ambientale e di incremento dell'efficienza sostenibile dei propri processi.
Di particolare interesse è risultata la scelta, a partire dal 2014, del consorzio italiano CICO, di avviare gli scarti di lavorazione ad una centrale di biomasse, realizzando così una situazione doppiamente positiva: recuperare energia da prodotti che sarebbero invece scartati, e farlo riducendo i propri costi, in quanto lo smaltimento di questi rifiuti comporterebbe spese non indifferenti.
Il programma è continuato con una tavola rotonda sul tema "Quale meleto per Pink Lady® Europe nel 2025?" ed alla quale ha dato il via il prof. Luca Corelli Grappadelli del dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna, con una presentazione sulla sua visione del meleto del futuro. "Sono convinto che vedremo un uso crescente di tecnologie - ha detto il docente - soprattutto acquisiremo la capacità di portare la tracciabilità del processo a livello del singolo albero, e trasferiremo queste informazioni al resto della filiera, in modo completamente automatico".
C'è molta curiosità per le tecniche di rilevamento prossimale (con i droni), ma sono anche sempre maggiori le attenzioni rivolte ad altri aspetti della frutticoltura di precisione. Molto interesse ha incontrato la parte di relazione dedicata a questo tema, e in particolare alle previsioni di produzione, portate avanti da circa 15 anni dal professor Corelli Grappadelli, primo in Italia ad aver affrontato queste problematiche. "In un contesto produttivo dove è indispensabile aumentare l'efficienza degli input tecnici e dei fattori produzione, soprattutto l'acqua, è fondamentale che si diffonda la cultura del monitoraggio dell'accrescimento dei frutti, che è lo strumento diagnostico fondamentale e più efficace per valutare la correttezza delle tecniche di coltivazione".
Questi commenti sono stati accolti con particolare attenzione, visto che per la prima volta nel 2015 anche nella Valle della Loira, su una superficie di circa 100 ha sono state adottate e implementate le tecnologie di frutticoltura di precisione proposte dalla start-up accreditata dall'Università di Bologna, Horticultural Knowledge srl, di cui il professore è socio fondatore.
Gli altri panelist coinvolti, in rappresentanza di Apofruit, CofruidOc, del CTIFL e della catalana Fruilar, hanno toccato altri aspetti rilevanti per i prossimi dieci anni. Molti commenti hanno riguardato le nuove avversità e le sfide nel controllarle, dovendo ridurre il numero di interventi e di molecole antiparassitarie utilizzate, il miglioramento del controllo della carica di frutti, la possibilità di aumentare la qualità post raccolta durante la fase di pre-raccolta.
Si è anche posto l'accento sulla necessità che il progresso non si arresti mai, perché le aspettative di mercato verso un prodotto che ha saputo affermare un'immagine così caratterizzata come Associazione Pink Lady® Europe non può permettersi di non continuare a soddisfare le aspettative di un consumatore sempre più esigente. Ciò ha fatto rilevare a diversi dei panelist la necessità di aumentare costantemente la preparazione degli addetti, sia continuando a formare ed addestrare chi è già operativo sul campo, ma anche attraverso un ricorso sempre maggiore a personale etnico dotato delle qualificazioni più alte.
"Questo appello a una professionalità sempre crescente mi fa molto piacere, data la mia professione di educatore, che è anche la mia seconda passione, oltre a quella per la frutticoltura", ha concluso i lavori il prof. Corelli Grappadelli, invitando i soci di Associazione Pink Lady® Europe Europe a ricercare sempre più profili di elevata professionalità anche nelle assunzioni di giovani.