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Orticoltura autunno-invernale, andamento ballerino: si attendono freddo e festivita' natalizie

L'orticoltura autunno-invernale si divide in due filoni: quella realizzata in coltura protetta e quella in campo aperto. In questo periodo, da coltura protetta, l'Italia continentale offre ortaggi a foglia, in particolare insalate, produzioni destinate alla IV gamma, come la rucola, e alcuni trapianti tardivi di peperoni e pomodori. In campo aperto troviamo invece finocchi, in genere tutte le brassiche (broccoli, cavolfiori, cavolo verza), radicchio pan di zucchero e insalate (lattuga Romana, invidia liscia e riccia).

Il mercato ha registrato un andamento ballerino, quest'anno: alcuni prodotti infatti sono legati alle condizioni meteorologiche. Con l'abbassarsi delle temperature stagionali, l'offerta di solito diminuisce perché la maturazione o il ciclo di sviluppo delle colture in campo si blocca e quindi i pochi prodotti disponibili sono quelli che realizzano i prezzi migliori, incentivando anche il consumo.



In serra, i trapianti precoci delle lattughe, in particolare la Trocadero, sono avvenuti con un ritardo maggiore. In questa prima fase della stagione, però, il mercato non ha risposto molto bene, discorso che vale in generale per tutti gli ortaggi a foglia e per il peperone/pomodoro; per questi ultimi, dopo i prezzi soddisfacenti di settembre-ottobre, il mercato ha registrato un nuovo calo.

In campo aperto, la situazione è tragica per le brassiche, perché se le temperature non vanno in picchiata, la produzione per il mercato del fresco non risulta interessante, con quotazioni di conseguenza insoddisfacenti. Inoltre anche dal punto di vista fitoiatrico, i produttori devono stare attenti a difendere le colture soprattutto da alcuni attacchi parassitari, come quelli da lepidotteri.

Al momento, si auspica un abbassamento delle temperature, che coincida anche con il sopraggiungere delle festività natalizie per far sì che i prezzi recuperino quota. Le produzioni autunno-invernali, in particolare quelle del Sud Italia, vengono esportate principalmente in Europa, Germania in primis.



Particolarità sulla verza
La verza italiana parte con molto ritardo in termini di esportazione. All'estero infatti cominciano a richiedere il prodotto da gennaio in poi e non nel periodo novembre-dicembre.

Il cavolo verza è un prodotto che ha una maggiore capacità di conservazione: per esempio in Germania o Polonia, dove viene stoccato in cella così come raccolto in campo, al momento della commercializzazione viene effettuato un taglio delle prime tre corone di foglie. In questo modo l'ortaggio appare come appena colto, anche se in realtà può avere una vita post-raccolta fino a 50 giorni.

Perciò se l'Italia vuole esportare e ottenere dei buoni risultati commerciali, deve programmare i trapianti con raccolta in gennaio.