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"La meta' degli italiani non conosce il significato di "Made in Italy agroalimentare"

Sul fronte della comunicazione e informazione alimentare c'è ancora molto da lavorare. Ad oggi, secondo un'indagine del gruppo lattiero caseario Granarolo, il 50% di un campione di intervistati non conosce il significato di "Made in Italy" di un prodotto alimentare (= non necessariamente prodotto con materie prime italiane), il 30% circa crede che sia stato realizzato con materie prime italiane, MA il 96% (quasi la totalità) ritiene importante un prodotto realizzato con materie prime italiane ed è disposto a spendere fino al 73% in più per averlo.

L'indagine, condotta su 1.021 cittadini italiani (313 Nord, 389 centro, 319 sud) di età compresa tra 18-30 anni (17%), 31-50 (38%), 51-70 (35%), oltre 70 (10), uomo (45%), donna (53%), non rilevato (2%), con istruzione elementare (2%), media (15%), superiore (42%), universitaria (36%), non rilevato (2%), è stata presentata al teatro della Terra | Biodiversity Park di Expo.

Lo studio rileva inoltre Il 95% degli intervistati ritiene importanti le etichette alimentari, ma soltanto il 18% le legge integralmente. L'attenzione maggiore riguarda soprattutto la data di scadenza (per il 63%).

Dalla ricerca emerge tra l'altro che il 96% ritiene importante avere una filiera agroalimentare controllata. Un intervistato su tre si rivolge alle associazioni di consumatori in caso di cibo avariato. Il 95% degli intervistati è a conoscenza del significato di almeno una delle più comuni certificazioni europee indicate in materia di prodotti agroalimentari (DOP, DOC, IGT, DOCG), ma quando viene chiesto di specificarne meglio la differenza, gli intervistati entrano in difficoltà.

L'indagine è stata realizzata dall'Osservatorio permanente sulla Filiera italiana del Latte "Mangiar Sano, Filiera Italiana" costituito da Adoc, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Movimento Consumatori insieme al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e Granarolo.
Data di pubblicazione: