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Roma: esito degli Stati Generali sui cambiamenti climatici e la difesa del territorio

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il Vice Ministro Andrea Olivero ha partecipato ieri 22 giugno agli Stati Generali sui cambiamenti climatici e la difesa del territorio, organizzati da dal Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare e da #Italiasicura.

Nell'ambito della sessione dedicata all'esposizione del programma del Governo, il Vice Ministro ha evidenziato il ruolo dell'agricoltura e delle foreste nelle strategie di adattamento e di mitigazione dei cambiamenti climatici, anche in vista della Conferenza sul clima di Parigi che si terrà il prossimo dicembre.

"L'agricoltura fornisce il suo contributo – ha dichiarato il Vice Ministro Olivero - attraverso l'adozione di pratiche volte a preservare la fertilità dei suoli, a promuovere un uso efficiente delle risorse idriche, a tutelare la biodiversità, con l'obiettivo finale di garantire la sicurezza alimentare".

"Gli effetti dei cambiamenti climatici – ha proseguito Olivero - rischiano di compromettere la produttività agricola, la fertilità dei suoli, la tipicità delle produzioni, a tutto ciò i nostri agricoltori nel tempo hanno risposto con sapienza adottando pratiche in grado di incrementare la resilienza dei sistemi produttivi. Siamo convinti che per raggiungere risultati significativi non si possa prescindere da un'azione comune- ha concluso il Vice Ministro - dobbiamo impegnarci per rafforzare il coordinamento delle politiche sul clima e proseguire sulla strada di una stretta cooperazione tra le Amministrazioni centrali, con il pieno coinvolgimento del mondo accademico, economico, associativo e della società civile".

Giansanti (Confagricoltura): "Agricoltori pronti a fare la loro parte"
"L'impatto del clima sull'agricoltura deve diventare una priorità nell'ambito della strategia nazionale complessiva. Nonostante sia una delle attività produttive più vulnerabili a mutamenti climatici, alluvioni e siccità, rappresenta uno dei principali strumenti per contrastare fattori di rischio come il dissesto idrogeologico, l'erosione, il consumo del suolo, gli incendi. Solo un'agricoltura attiva e competitiva che produce reddito, a cui si offrono più opportunità che vincoli, è in grado di assicurare un idoneo presidio del territorio e dell'ambiente". Lo ha sottolineato il vicepresidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo a Roma agli "Stati Generali sui Cambiamenti Climatici".

"L'agricoltura – ha aggiunto Giansanti - non è solo chiamata ad agire con misure di adattamento, per salvaguardare le sue produzioni, ma anche con azioni di mitigazione, per ridurre le proprie emissioni di gas serra o aumentare il carbonio (C) stoccato nei suoli e nelle biomasse".

Il vicepresidente di Confagricoltura ha ricordato come il settore primario, negli ultimi anni, abbia diminuito di quasi il 18% le proprie emissioni attraverso investimenti rilevanti da parte delle imprese che uniscono sostenibilità ambientale ed economica, con il supporto delle innovazioni, come nel caso del settore zootecnico - riduzione delle emissioni enteriche (ruminanti) di metano, riduzione dell'apporto proteico della razione, gestione delle deiezioni – o dell'agricoltura di precisione che ha portato, ad esempio, ad una ottimizzazione delle fertilizzazioni.

"Nello stesso tempo, l'agricoltura – ha ricordato Giansanti - sta contribuendo notevolmente alla diminuzione dell'impiego di energia di origine fossile con lo sviluppo delle agroenergie, con particolare riferimento al biogas, alle biomasse e, a breve, al biometano; privilegiando l'impiego di biomasse residuali, tra cui gli effluenti zootecnici ed i sottoprodotti, colture non alimentari, colture intercalari e favorendo il ripristino della sostanza organica nei suoli attraverso l'utilizzazione agronomica del digestato".

"Inoltre – ha tenuto a sottolineare - il settore agroforestale è l'unico settore che contribuisce anche all'assorbimento di CO2 sia con le foreste e le coltivazioni che con specifiche tecniche di gestione dei suoli e dei pascoli. In tale ambito la revisione del Protocollo di Kyoto rappresenta un momento fondamentale per riconoscere definitivamente il ruolo dell'agricoltura anche dal punto di vista economico".

"Il settore primario - ha concluso il vicepresidente di Confagricoltura - ha notevoli potenzialità per contrastare i cambiamenti climatici. Per tale motivo occorre prevedere opportune misure atte a stimolare gli investimenti nelle attività riconosciute valide ai fini dell'assorbimento del carbonio atmosferico nel suolo e per la riduzione delle emissioni: dai Piani di Sviluppo Rurale, ai green act, al collegato ambientale".

Coldiretti: l'agricoltura soffre i cambiamenti climatici ma li mitiga
"L'agricoltura è un settore che sta dentro al 100% con tutte le dinamiche positive e tutti i paradossi che esistono intorno al mondo dell'ambiente e del cibo", però allo stesso tempo "l'agricoltura è un settore fortemente vulnerabile", quello "che più di ogni altro sente quotidianamente cosa vuol dire cambiamento climatico". Così Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, intervenendo alla sessione pomeridiana degli Stati generali sui cambiamenti climatici, il primo passo dell'Italia verso la Cop21 di Parigi.

L'agricoltura "sente" il peso dei mutamenti climatici "quando piove e quando non piove- spiega Moncalvo- parlo di eventi atmosferici importanti, sia quando sono grandi piogge sia quando sono siccità importanti". L'agricoltura, però, "è inevitabilmente un settore che ha un ruolo fondamentale per la sua potenzialità di mitigazione - dice il presidente Coldiretti - e non mi riferisco solo alle energie rinnovabili ma anche in modo importante al tema del sequestro di carbonio, dei crediti a esso legati che sono sicuramente un tema sul quale svolgere riflessioni sia per quello che è stato fatto che per quanto abbiamo da fare".

Confeuro: Stati Generali sul clima, ora il Governo guardi all'agricoltura
"Il presidente del Consiglio italiano, dagli Stati generali sui cambiamenti climatici di Montecitorio – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – ha posto in risalto la necessità di individuare dei metodi per superare il carbone attraverso il maggiore utilizzo di fonti rinnovabili, ma anche ricordato come sia necessario sviluppare nuovi processi energetici che compensino i limiti delle fonti alternative. Questa premessa è senz'altro utile per ragionare su come contribuire a risolvere un problema ineludibile, ma perché i buoni auspici si riescano a tradurre in pratica c'è anche bisogno che il governo presti maggiore ascolto a settori come quello agricolo, notoriamente affidabili per salvaguardare i territori. Le multifunzionalità del primario infatti si diradano in vari modi, compreso quello di produrre risorse energetiche".

"Come Confeuro – conclude Tiso – abbiamo già sottolineato in passato la disponibilità dell'agricoltura a collaborare a risolvere problematiche tanto vaste, ma la cosa importante è che non venga mai meno la sua vocazione naturale: provvedere ai bisogni alimentari del mondo".
Data di pubblicazione: