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A colloquio con Pino Calcagni: la frutta secca nell'era della globalizzazione

di Rossella Gigli - Chief editor/Manager FreshPlaza.IT

"Preleviamo da tutto il mondo oltre 120 materie prime per le nostre lavorazioni di frutta secca e disidratata, ma ritengo che esistano almeno cinque o sei specialità di frutta a guscio che devono ancora essere scoperte e sfruttate commercialmente". E' questo uno dei passaggi dell'intervista realizzata da FreshPlaza con Giuseppe "Pino" Calcagni, presidente del Gruppo Besana, impresa leader nel settore della frutta secca, con una storia che affonda le sue radici nel lontano 1921, all'indomani della Prima Guerra Mondiale, allorché Emilio Besana, il nonno di Pino, diede vita all'impresa.



"Mio nonno parlava fluentemente tre lingue e aveva studiato in Svizzera. Da subito pertanto orientò il commercio verso i mercati esteri. Se all'epoca in cui io entrai in azienda, negli anni Sessanta, le nostre destinazioni erano una decina, oggi l'espansione ci ha condotti a esportare frutta secca e disidratata verso ben trenta mercati".

Il Gruppo Besana è andato infatti espandendosi nei decenni dalle piazze tradizionali quali Germania, Austria, Belgio, Scandinavia e Svizzera fino a tutta la UE, al Bacino del Mediterraneo, agli Stati Uniti, in Oriente e oltre. "Siamo arrivati sui mercati globali dieci anni prima degli altri", sottolinea il presidente.


Il Gruppo Besana ha recentemente festeggiato i 94 anni d'attività (cfr. FreshPlaza del 26/01/2015)

Un mutato panorama produttivo
Negli stessi decenni, andava drasticamente mutando lo scenario produttivo della frutta a guscio; se nei primi anni del Novecento l'Italia era leader per le principali produzioni (si raccoglievano all'epoca 60mila tonnellate di noci, 70mila ton di mandorle e 35mila ton di nocciole), l'emigrazione europea e armena in California portò con sé la nascita di una fiorente industria della frutta secca oltreoceano. In Sicilia e in Puglia, invece, agrumeti, uliveti e vigneti sostituirono gradualmente le precedenti produzioni di mandorle, noci e castagne.

"Anche la Spagna, un tempo piccolo concorrente per l'Italia - racconta ancora Calcagni - all'epoca franchista avviò imponenti investimenti nel mandorlo, fino a raggiungere i nostri stessi volumi. Per le castagne e le noci, la Francia divenne altrettanto importante. C'è però da dire che ogni paese produttore di frutta a guscio ne è anche diventato nel tempo un forte consumatore. Ciò che è avvenuto in Turchia, paese che prima esportava soltanto e che oggi consuma internamente molte noci, nocciole e uva sultanina, sta avvenendo pure in Cina o in India".



La diversificazione delle fonti di approvvigionamento è andata dunque di pari passo con la globalizzazione: non soltanto oggi il Gruppo Besana importa materia prima da 28 diversi Paesi del mondo, ma la stessa industria dolciaria sta spingendo sulla realizzazione di impianti di nocciolo e mandorlo in paesi diversi da quelli che oggi ne detengono pressoché il monopolio (California per le mandorle; Turchia per le nocciole). "In tal senso - precisa Pino Calcagni - le aree del mondo che appaiono più promettenti sono Sud America e Africa nord-occidentale per le mandorle e Cile, Argentina, Sudafrica, Europa dell'Est per le nocciole".

Un business con eccellenti prospettive
Il mercato della frutta secca è ben lungi dall'essere saturo. Gli spazi per crescere sono ancora enormi e il presidente del Gruppo Besana lo spiega chiaramente: "India, Pakistan, Filippine, Cina, Indonesia... parliamo di 3,10 miliardi di abitanti. Oggi la penetrazione della frutta secca è intorno al 10%; basterebbe, come sta accadendo, che tale percentuale salisse al 15% per ottenere un pubblico di consumatori superiore all'intera popolazione del continente europeo. Queste sono le potenzialità del business e questa è anche la ragione per la quale occorre rimanere al passo con i tempi".



Sul fronte delle innovazioni e delle capacità pionieristiche, Gruppo Besana non è stato mai secondo a nessuno: tanto per ricordare alcuni degli avanzamenti epocali che l'azienda campana ha introdotto nel settore, basti ricordare che furono i primi a implementare la sgusciatura meccanica (che in passato si effettuava manualmente), la pelatura delle mandorle, la tostatura delle nocciole, la trasformazione delle nocciole in pasta; e poi ancora sono seguiti in tempi più recenti investimenti in impianti di pastorizzazione, di fumigazione senza uso di sostanze chimiche, di confezionamento in atmosfera modificata, etc. "Siamo stati i primi - sottolinea il presidente - a importare e investire commercialmente sui Gojiberries e siamo innovatori anche nell'avere, proprio noi produttori di frutta secca, un'area dello stabilimento assolutamente Nut Free".



"Anche per quanto riguarda le tipologie di imballaggio - aggiunge Calcagni - Besana si è sempre distinta. Negli anni Ottanta siamo stati i primi a introdurre i mix di frutta secca ed essiccata, prendendo spunto dalle abitudini degli stessi consumatori, soliti acquistare diverse tipologie di sfuso e miscelarle insieme a piacimento. Disponiamo oggi di ben 750 articoli, personalizzati a seconda delle esigenze della nostra clientela. E se sono 85 anni che serviamo le coop scandinave e 75 anni che serviamo Marks&Spencer, qualcosa sulla nostra professionalità vorrà pur dire. Crediamo che la diversificazione nella specializzazione sia uno dei nostri punti di distinzione, ma certo non il solo".



Tra i fattori di successo del Gruppo, il presidente ne cita due: 1) l'etica del lavoro, ben testimoniata dal rapporto di fiducia costruito nei decenni con la base produttiva e con i lavoratori (abbiamo con noi personale da quattro generazioni!, sottolinea Calcagni) e 2) l'essere "usciti fuori dal guscio" per andare alla ricerca di consumatori sui mercati di tutto il mondo.



Il ruolo pubblico dell'impresa
Pino Calcagni ha ricoperto diversi ruoli di rappresentanza a livello nazionale e internazionale (tra gli altri, ex presidente Aneioa, oggi Fruitimprese, ex presidente Freshfel Europa, attuale presidente del comitato scientifico dell'International Nut and Dried Fruit Council-INC).

"A spingermi - dichiara oggi - è stata la mia curiosità, abbinata al desiderio di assumere ruoli di responsabilità, nella convinzione che l'impegno sociale aiuti a crescere. Sono partito dal presupposto che potevo dare il mio personale contributo al settore. La naturale generosità che mi contraddistingue mi ha permesso di colloquiare anche con i miei concorrenti per finalità più ampie e improntate al comune vantaggio. Oggi, del resto, se non ci si muove con coesione, non si arriva da nessuna parte. Le stesse negoziazioni commerciali bilaterali hanno bisogno di spalle larghe e visioni di lungo termine, come dimostra la politica statunitense nei confronti di mercati assai appetibili come quello cinese. Non a caso, i temi agricoli fanno costantemente parte dell'agenda di presidenti come Obama o Hollande. L'Italia dovrebbe prendere nota".

Contatti:
Besana spa
Via Ferrovia, 210
80040 S. Gennaro Vesuviano (NA)
Tel.: (+39) 081 8659317
Fax: (+39) 081 8657651
Email: [email protected]
Web: www.besanaworld.com