Argentina: serie conseguenze per le pere dall'embargo brasiliano sull'import di pomacee
Secondo le autorità fitosanitarie brasiliane, il divieto sarà revocato solo a luglio, ma stando a un rapporto di Ideal Foundation, la frutta sarà difficile da commercializzare per via dei problemi di maturazione che hanno interessato in particolare la varietà Williams.
La sola provincia di Mendoza, che dispone di circa 4.000 ettari dedicati alla coltivazione delle pere, non è stata in grado di inviare ben 100.000 cartoni di pere Williams e 250.000 cartoni di pere Packam sul mercato brasiliano a causa dell'embargo.
Si tratta di una situazione molto seria perché a questo punto della stagione, il Brasile è la sola destinazione internazionale per questi frutti che, in caso di bisogno, saranno venduti al 50% del loro prezzo sul mercato locale.
Intanto, i produttori della Upper Black River Valley, la principale zona di produzione del Paese, hanno deciso di protestare contro la mancanza di risposta da parte del governo nazionale alle richieste inoltrate.
La Camera dei produttori di frutta integrati dell'Argentina (CAFI) ha dichiarato: "Al momento registriamo gravi perdite economiche e difficoltà finanziarie nella produzione e commercializzazione di pere e mele a causa dei costi interni, del tasso di cambio e della realtà dei mercati internazionali".
"Un esempio della diseguaglianza nella distribuzione del reddito - ha detto Raul Ferragut, un giornalista specializzato in agricoltura - è che i consumatori in Argentina pagano quasi 3 euro per un chilo di mele e lo stato ne incassa il 10,5%, mentre i produttori fanno fatica a raggiungere 1,50 euro/kg".
Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.