Russia: verso l'estensione dell'embargo dei prodotti occidentali
L'embargo sulle importazioni alimentari da Stati Uniti, Unione europea e altri Paesi - che vale 9 miliardi di dollari - scade infatti il prossimo 7 agosto, a dodici mesi dalla risposta alle sanzioni UE contro la Russia per la crisi ucraina.
Ma, se l'UE estendesse le sanzioni contro la Federazione russa sino a fine 2015, quando dovrebbe essere implementato l'accordo di pace sull'Ucraina - concordato a Minsk lo scorso febbraio - Mosca difficilmente toglierebbe il suo divieto alle importazioni.
Con il presidente Vladimir Putin che sostiene la "sicurezza alimentare" della Russia, il Paese si è impegnato a fare forti investimenti in agricoltura per raggiungere presto l'autosufficienza nella produzione di latte, carne, frutta e verdura.
"Al momento non stiamo considerando di togliere il divieto", ha detto recentemente ai giornalisti il vicepremier Arkady Dvorkovich (cfr FreshPlaza del 30/04/2015).
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha fatto intendere che la decisione dipenderà dal risultato del vertice UE di giugno, quando il blocco deciderà se estendere o meno le sanzioni, in scadenza a luglio.
Recentemente, in un intervento televisivo, Putin si è soffermato sull'importanza della produzione agricola e ha anche nominato un nuovo ministro dell'Agricoltura. "La produzione e la sicurezza alimentare nazionali - ha detto Putin - sono estremamente importanti, e cercheremo di garantirle. Avremmo adottato queste azioni senza sanzioni? La risposta è no. Ma ora lo stiamo facendo".
Il suo appello è stato raccolto: Dvorkovich ha detto in Parlamento che l'agricoltura è il solo settore che, nel 2015, avrà ulteriori fondi dal Governo. Ha aggiunto che il sostegno al settore non calerà nel 2016 e 2017, per far sì che il Paese diventi autosufficiente per la produzione di latte in sette-dieci anni, e per quella di carne e frutta e verdura entro il 2020.