Nessun prodotto esotico e biologico in Russia
Dall'inizio dell'anno i prezzi sono aumentati ulteriormente nella Federazione russa, in parte a causa dei coltivatori di cipolle che hanno limitato la fornitura; ciò fino alla settimana scorsa, perché la qualità delle cipolle si stava deteriorando. In Ucraina la richiesta di barbabietola rossa è in aumento, cosa che ha determinato un aumento delle quotazioni del prodotto. Il governo polacco ha in programma di ritirare più prodotto dal mercato.
E' ancora da vedere se il cessate il fuoco della settimana scorsa a Minsk andrà realmente a determinare una fine dei combattimenti in Ucraina orientale.
Nessun prodotto esotico o biologico in Russia
Il segmento premium è quello che sta registrando i danni maggiori da quando è stato istituito l'embargo. Oltre alle conseguenze negative della svalutazione del Rublo, il commercio di prodotti esotici e biologici è sostanzialmente bloccato. Ksenia Gorovaya, direttore di Crisp Consulting LLC, ha dichiarato durante Fruit Logistica che l'offerta di prodotti biologici è crollata. La Russia, infatti, dipendeva completamente dalle importazioni da USA ed Europa per questi prodotti. A parte la fascia alta, non ci sono ancora carenze nei negozi. L'offerta è molto più limitata rispetto a prima.
Aumenti dei prezzi fin dall'inizio del 2015
Secondo i dati del ministero dell'agricoltura russo, tra il primo gennaio e il 16 febbraio, il prezzo dei cavoli è aumentato del 49,5%, arrivando a 0,29 euro/kg. I cavoli quindi sono stati i prodotti che hanno registrato l'incremento più veloce. Le cipolle sono aumentate del 29,1%, raggiungendo all'incirca la quotazione dei cavoli. Le patate arrivano a 0,27 euro/kg, +18,8%. I prezzi delle carote sono aumentati del 18,3%, arrivando a 0,25 euro/kg.
Speculazioni sulle cipolle russe
Fruit-Inform ha riportato che fino a due settimane fa, i coltivatori di cipolle in Russia avevano ancora molte scorte ferme in attesa che i prezzi aumentassero ulteriormente. Tuttavia, la settimana scorsa hanno dovuto introdurre più prodotto sul mercato per via del deterioramento della qualità della merce. L'incremento della fornitura ha avuto delle conseguenze dirette sui prezzi, in aumento fin dall'inizio del 2015. I coltivatori di cipolle vogliono mantenere il livello di prezzo stabile e sono pronti a fare delle concessioni per grossi lotti di acquisto. La settimana scorsa i prezzi oscillavano tra 0,34 e 0,38 euro/kg, +50% rispetto alla settimana precedente. Visibilmente diminuite le importazioni di cipolle ucraine (tramite la Crimea).
Ecuador e Venezuela in visita a Mosca
Il crollo del prezzo del petrolio ha avuto grandi conseguenze per Russia, Venezuela ed Ecuador. Tutte e tre le nazioni dipendono in larga misura dalle entrate relative al prodotto. La settimana scorsa, i ministri degli Affari Esteri e del Petrolio di Ecuador e Venezuela si sono recati in visita a Mosca per parlare del prezzo del greggio. Entrambe le nazioni vogliono attrarre le società russe di estrazione.
La relazione tra le due nazioni e la Russia è migliorata negli ultimi tempi. Il commercio tra Russia ed Ecuador è aumentato e il Venezuela sta cercando di riavvicinarsi alla Federazione dopo che gli Stati Uniti le hanno imposto delle sanzioni.
L'Iran aspira a una quota di mercato del 10%
L'Iran ha nuovamente messo in chiaro che desidera approfittare dell'embargo per incrementare la sua quota di mercato in Russia fino al 10%. Secondo il segretario iraniano dell'Associazione delle industrie alimentari, Kaveh Zargaran, l'embargo ha generato "un'occasione d'oro". Il segretario vede soprattutto possibilità per le esportazioni di mele, di cui l'Iran ha un surplus. Visto che la Russia importa molte mele dall'UE, l'Iran ha pensato bene di volerne approfittare.
In aumento la richiesta di barbabietola rossa in Ucraina
La settimana scorsa è aumentata la richiesta di barbabietola rossa in Ucraina. Di conseguenza i relativi prezzi sono aumentati del 10% nel giro di una settimana. I prezzi oscillano tra 0,07 e 0,10 euro/kg e risultano essere dal 10 al 15% più elevati di quelli registrati nella stessa settimana dell'anno scorso. Ciò a causa di una richiesta in aumento e scorte relativamente basse. Alla fine di ottobre una parte del raccolto è andata persa per via del clima sfavorevole.
La Polonia vuole ritirare più prodotto dal mercato
Il ministero dell'agricoltura polacco ha in programma di ritirare più prodotto dal mercato. Si tratterà di 155.700 tonnellate di mele e pere e 18.650 tonnellate di pomodori, cetrioli, peperoni e carote. I coltivatori potranno inoltrare un reclamo per il ritiro dei prodotti dal mercato fino alla fine di giugno. La soglia massima è di 500 tonnellate per ogni produttore o di 10.000 tonnellate per associazione di coltivatori.
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Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.