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In lieve ripresa le vendite di pere, mentre le mele sono ancora al palo

In questo periodo natalizio vanno bene le pere; per le mele, invece, sembra esserci solo carbone.

E' quanto emerge dalle testimonianze raccolte presso il mercato all'ingrosso di Bologna (CAAB). "Stiamo assistendo a un lieve risveglio del mercato delle pere, in particolare per le Abate Fetel e le Kaiser", spiega Roberto Piazza, direttore di FedagroMercati Bologna. "Di Decana se ne vedono poche in giro, così anche questa varietà ha un discreto mercato. Al contrario, le mele soffrono".

Del resto pere e mele sono due prodotti dai 'numeri' estremamente diversi. "Per le pere - continua Piazza - la produzione è stata buona, ma se escludiamo le produzioni precoci francesi e spagnole, in Europa sono pochi i grandi produttori. Di mele invece se ne coltivano dappertutto, specie in Polonia e in Germania e quest'anno la produzione complessiva è superiore del 15/20%. Infine è sulle mele che l'embargo russo si è fatto sentire di più".



Questo non poteva non riflettersi anche sui prezzi di vendita, pure in Italia, nonostante tutte le pere e le mele scambiate siano oggi made in Italy. "Le Golden Delicious - riprende il direttore di FedagroMercati Bologna - vengono scambiate tra gli 80 e i 90 centesimi di euro al chilo per i calibri 75/80, mentre per quelle a calibro 80/85 si spuntano 15/20 centesimi in più. Per delle Stark c'è da aggiungere qualche altro centesimo al chilo. Le Renette invece viaggiano tra 1 e 1,10 euro al chilo per i calibri 75/80, ma il loro mercato è abbastanza marginale. Le Granny infine sono scambiate a 1/1,10 e 1,10/1,20 euro al chilo rispettivamente per i calibri 75/80 e 80/85. Con questi prezzi non si coprono i costi di produzione e solo le mele di montagna, quindi Alto Adige, Valtellina e Piemonte, riescono a difendersi".

"Costi che invece riusciamo a coprire con le pere. La padellina da 12/14 Abate viaggia tra 1,50 e 1,60 euro al chilo, mentre le Kaiser sono scambiate in una forbice che va da 1 a 1,10 euro al chilo".

"Se per le mele il mercato è ancora pesante - spiega Piazza - per le pere invece le prospettive sono discrete. Incredibilmente, mercati del Nord Africa come il Marocco, la Tunisia e l'Egitto mostrano ancora una buona domanda di pere italiane, nonostante siano aree socio-politicamente ancora abbastanza instabili".

"In ogni caso - chiude il direttore di FedagroMercati Bologna - la speranza è che nei prossimi giorni le temperature possano calare, perché ieri pomeriggio c'erano all'aperto 12 gradi: queste temperature non incentivano di certo il consumo né di pere né di mele".

La stagione italiana delle pere in frigoconservazione continuerà fino ad aprile, con le Abate e le Conferenze che si spingeranno fino a maggio. Quella delle mele invece, sempre da frigo, continuerà fino a febbraio per le produzioni di pianura, fino ad aprile/maggio per le Fuji, per chiudere poi a giugno con le produzioni di montagna. Sia che si parli di mele che di pere, sul finire della stagione la produzione italiana dovrà fare i conti con quelle controstagionali provenienti dall'emisfero meridionale e in particolare con le le pere argentine e con le mele cilene.

Contatti:
FedagroMercati Bologna
Via Paolo Canali, 1
c/o Caab – Centro Agro Alimentare Bologna
Bologna - Italy
Tel.: +39 051 2863151
Fax: +39 051 2863160
Email: [email protected]