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Rapporto Syngenta: promossa la tecnologia per l'agricoltura del futuro, ma non gli OGM

Quasi 8.000 interviste online realizzate a luglio 2013 in un mix di paesi industrializzati, paesi in via di sviluppo ed economie emergenti: Stati Uniti, Brasile, Argentina, Francia, Svizzera, Sudafrica, Regno Unito, Germania, India, Kenya (qui le interviste sono state fatte al telefono), Russia, Cina e Indonesia. E' 'The Agricultural Disconnect', il report globale della Syngenta, realizzato dalla Edelman Berland, per comprendere quali saranno i trend dell'agricoltura del futuro.

In generale, dal rapporto emerge come per la stragrande maggioranza degli intervistati la più grande sfida per i prossimi decenni sarà produrre più cibo e in modo più sostenibile. Sul come farlo, tuttavia, le opinioni non sono concordi.



L'opinione che va per la maggiore è quella secondo la quale oggi l'agricoltura non sarebbe portata avanti in modo sostenibile. Si preferiscono prodotti bio, local e di urban farming, ma si ritiene pure che governi e grandi aziende alimentari abbiano il potenziale maggiore per orientare il mondo verso una produzione migliore.

Un primo elemento interessante emerge dalle risposte alla domanda su quale sarà la principale sfida dell'agricoltura dei prossimi anni: troviamo ovunque cambiamenti climatici, la protezione dell'ambiente e acqua pulita sui tre gradini del podio, in ordini diversi a seconda del paese. Da notare però come in tutti i paesi BRIC, quindi Brasile, Russia, India e Cina, in vetta ci sia sempre la protezione dell'ambiente, con percentuali molto maggiori rispetto alla seconda sfida maggiore, i cambiamenti climatici.

Quale sarà la principale sfida dell'agricoltura dei prossimi 10 anni? (Fonte Syngenta).

Il dato in controtendenza dei paesi BRIC è forse segno di come le economie oggi emergenti abbiano in un qualche modo fatto tesoro delle esperienze (e degli sbagli) del passato avvenuti nei paesi più industrializzati. Potrebbe anche esserci una seconda chiave di lettura: nella corsa allo sviluppo agricolo, i paesi BRIC danno più importanza alla tutela di un qualcosa che è nazionale come appunto l'ambiente, piuttosto che a qualcosa di globale (come appunto i cambiamenti climatici) provocato in passato dai paesi oggi industrializzati.

Tecnologia
Dal report esce promossa l'uso della tecnologia per produrre più cibo, ma riducendo pesticidi, fertilizzanti e sementi OGM (organismi geneticamente modificati).

E qui casca l'asino perché, se praticamente in tutti i paesi intervistati (con percentuali sopra al 60% e uniche eccezioni gli europei Svizzera, Francia e Germania che oscillano tra 41 e 48%) l'uso di tecnologie avanzate è visto di buon occhio, la percentuale crolla se tali tecnologie riguardano fertilizzanti, pesticidi e OGM. Ad esempio in Brasile il 78% degli intervistati è favorevole alla tecnologia in agricoltura, ma solo il 24% è favorevole a pesticidi, fertilizzanti e OGM. In Argentina la percentuale è rispettivamente del 73 e 24%, in Russia del 79 e 14%.

Favorevoli all'uso delle tecnologie vs. favorevoli all'uso di pesticidi, fertilizzanti e OGM. Clicca qui per vedere il grafico ingrandito (Fonte Syngenta)

L'uso di pesticidi, fertilizzanti e OGM è visto di buon occhio solo in Kenya (75%), Indonesia (67%) e India (53%). Percentuale piuttosto elevata anche in Cina (39%). Questi 4 paesi sono pure quelli dov'è maggiore, rispetto agli altri paesi, la percentuale di coloro che ritengono che in futuro si useranno più pesticidi: circa 1 su 4 in Cina, India e Indonesia e addirittura più di 1 su 3 in Kenya.


In futuro si useranno più o meno pesticidi in agricoltura? Clicca qui per vedere il grafico ingrandito (Fonte Syngenta).

India e Indonesia sono pure gli unici due paesi tra quelli dove si sono svolte le interviste dove la maggioranza ritiene che in futuro dovrebbero essere usate più sementi OGM: India al 50% e Indonesia al 69% (2 intervistati su 3).

Percentuali piuttosto elevate anche di pro OGMI dell'ordine di 1 su 3, anche negli Stati Uniti, in Argentina, Brasile, Regno Unito (dove sono addirittura di più di chi ritiene serva usarne di meno), Sudafrica e Cina.

In netta controtendenza la Russia, perché un russo su 4 ritiene vadano usate meno sementi OGM e solo 1 su 10 vorrebbe usarne di più.

Favorevoli e contrari a un uso maggiore di sementi OGM. Clicca qui per vedere il grafico ingrandito (Fonte Syngenta).

Ambiente
Chiedete alle persone cosa comporterà per l'ambiente una produzione agricola maggiore e otterrete infinite risposte diverse: se in molti sono concordi nell'affermare che per la produzione del futuro serviranno più terra e più acqua, quali ne siano le conseguenze nessuno lo sa né lo capisce.

Nonostante questo, emergono alcune particolarità. Se nella quasi totalità dei paesi c'è una leggera predominanza di chi pensa che in futuro si dovrebbe usare meno acqua, in Kenya la posizione è abbastanza netta a favore di chi ritiene che andrebbe usata più acqua: lo credono 8 kenioti su 10.

In futuro useremo in agricoltura più o meno acqua? Clicca qui per vedere il grafico ingrandito (Fonte Syngenta).

Comunità
Produrre di più - emerge dal rapporto Syngenta - richiederà più manodopera e questo avrà un effetto positivo sulle comunità rurali.

La percezione è tale in particolar modo nel paese, tra quelli intervistati, più arretrato, cioè il Kenya. Qui il 65% degli intervistati crede che l'aumento della produzione alimentare porterà a una maggiore prosperità delle comunità rurali; si tratta dell'unico paese, insieme all'India (51% dei consensi), dove la quota di chi la pensa così supera il 50%

Una maggiore manodopera per produrre cibo a cosa porterà? Clicca qui per vedere il grafico ingrandito (Fonte Syngenta).