"Nelle passate settimane, mercati ortofrutticoli e Grande distribuzione organizzata (GDO), approfittando dei prezzi così bassi, hanno fatto a gara nel vendere patate francesi, e in piccole quantità anche italiane, con un imperativo chiaro e ben preciso: offrire al consumatore il prezzo più conveniente" continua Burgio che segnala un range da 0,29 euro/kg a 0,35 euro/kg per le partite migliori (prezzi al dettaglio).
"Se da una prima analisi, nei primi giorni, questo trend ha sviluppato vendite considerevoli, successivamente ha determinato un periodo di commercializzazione quasi nulla, in quanto il consumatore, viste le quotazioni così basse e in una corsa all'accaparramento del prodotto, ha fatto scorte di patate fino a Natale".
A completare l'opera, flotte di ambulanti ed improvvisati commercianti, che ad ogni angolo delle città vendono patate al di fuori di ogni controllo e regole.
"Quel poco di prodotto italiano di qualità fa enorme fatica a confrontarsi con questo fiume di patate in piena, che ormai è incontrollabile - commenta Burgio - Anni di lavoro impostati sulla qualità e sulla valorizzazione del prodotto italiano e delle varietà più adatte secondo i vari usi, sembrano improvvisamente svaniti".
A detta del responsabile aziendale, la domanda dei vari compratori, siano essi grossisti, commercianti, dettaglianti o clienti, è soltanto una: "A che prezzo?"
"Per quanto riguarda le prospettive per il 2015, è difficile fare una previsione; molto dipenderà dalla Francia e dalla capacità dei mercati europei di assorbirne l'eccedenza. Sicuramente si assisterà ad un lieve aumento delle quotazioni, come del resto sta già avvenendo, per le partite migliori, in particolare la varietà Agata. La fine del 2014 sarà caratterizzata da un'enorme offerta, contrapposta ad un domanda nella norma".
Per quanto riguarda le cipolle, Burgio segnala consumi regolari di prodotti di provenienza italiana e quotazioni (strano a dirsi!) di poco superiori alla concorrenza estera, come la Germania.
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Gerlando Burgio
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