E' il caso della Tagliani Vivai, il cui titolare dott, Francesco Tagliani, ha riferito a FreshPlaza: "Oggi se non ti proponi in un'ottica di consulenza non vendi nemmeno una pianta. Nei paesi dell'est ci sono investitori che non sono dei tecnici, ma che desiderano realizzare dei frutteti. Dunque cercano un'offerta chiavi in mano, dalla progettazione dell'impianto alla consulenza tecnica nella gestione del frutteto durante gli anni successivi".
Francesco Tagliani (al centro), affiancato dai figli Pier Filippo e Michele.
Secondo Tagliani: "E' in atto un cambiamento. Se è vero che si piantano sempre più mele nel mondo, è anche vero che i consumi stanno crescendo a livello globale. La mela ha ancora margini di crescita in quanto è un prodotto gestibile, che si conserva per molti mesi e che si può collocare sul mercato in un lungo arco di tempo. L'attuale momento di crisi, dovuto all'improvvisa chiusura del mercato russo, potrebbe dunque risultare solo contingente, risolvendosi in nuove opportunità".
"Se da una parte è vero che la Polonia, principale produttore europeo di mele, oggi soffre per via dell'embargo e deve ricollocare mezzo milione di tonnellate di frutta, è altrettanto vero che la Turchia sta fornendo molto prodotto al mercato russo (proprio in sostituzione della Polonia) con conseguente gap di approvvigionamenti nel Medio Oriente. Insomma - conclude Francesco Tagliani - le crisi hanno una doppia lettura e aprono sempre nuove strade, aiutando le imprese ad aggiornarsi e a rimanere competitive".
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