Maltempo: resta l'allerta per l'intera Penisola
Mentre cresce l'allerta per l'ondata di maltempo che ha colpito l'Italia, l'agricoltura conta i danni di questo ennesimo cambio repentino di clima che ha portato pioggia, vento e temporali intensi. Le precipitazioni abbondanti ed estese hanno allagato campi e aziende, favorite anche dall'aridità del suolo per colpa di un ottobre "a secco". Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
L'assenza di piogge dell'ultimo mese, infatti, ha "asciugato" in parte i terreni agricoli rendendoli meno permeabili e ora le piogge forti e improvvise - avverte la Cia - hanno provocato allagamenti a macchia d'olio nei campi coltivati, soprattutto in Toscana, Liguria e Veneto. Gli smottamenti e la presenza congiunta di fango, acqua e detriti ha rovinato molti frutteti e vigneti tardivi, mentre le raffiche di vento hanno scoperchiato diverse stalle e depositi degli attrezzi, serre e magazzini.
In questo modo si allunga la lista delle perdite in agricoltura, con danni che sfiorano 1 miliardo di euro da inizio anno per colpa del maltempo con l'aumento esponenziale di eventi estremi e sfasamenti stagionali - evidenzia la Cia - a cui si aggiungono in questi mesi difficili anche le conseguenze dell'embargo russo e gli effetti dell'andamento negativo dei prezzi all'origine sui redditi dei produttori.
Nuova allerta meteo del Dipartimento della Protezione Civile: per le prossime ore si attendono temporali anche molto intensi su gran parte dell'Italia, dal Veneto alla Sicilia. Sulla base delle previsioni, il Dipartimento ha valutato una criticità rossa, il livello massimo, per rischio idrogeologico su buona parte di otto regioni: Friuli, Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Calabria e Sicilia. La perturbazione di origine atlantica, sottolinea il Dipartimento, continuerà a determinare condizioni di spiccato maltempo attraversando l'Italia da nord a sud.
In Toscana, la situazione più grave si registra nella Provincia di Massa Carrara dove i fantasmi dell'alluvione 2012 sono tornati a materializzarsi quando il torrente Carrione ed il Parmignola, non certo due sconosciuti da quelle parti, sono usciti nuovamente dagli argini portando nuova distruzione e nuovo dolore. In 4 ore sono caduti 200 mm di pioggia.
Danni su vigneti e pomodori fra Varese e Sondrio
Due metri in meno di 24 ore. "Sono questi – spiega la Coldiretti Lombardia – i livelli di crescita del Po al ponte sulla Becca di Pavia da quando il nord Italia, fra Piemonte e Lombardia, è stato investito dalle forti piogge dell'ultima ondata di maltempo. E' cresciuto anche l'Adda, a Boccaserio, e il lago Maggiore a Sesto Calende.
"Intanto le piogge continuano a cadere, anche se con minore intensità un po' in tutte le aree della regione con una particolare intensità sulle fasce alpine e prealpine" spiega Coldiretti su dati del Centro meteo Lombardo.
"Quest'anno – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – le condizioni meteo anomale hanno influenzato pesantemente tutte le coltivazioni, con danni particolari su vigneti e pomodori. Inoltre le piogge intense e i timori di tenuta dei terreni e di esondazioni di fiumi e torrenti ripropongono il tema della gestione del territorio e della presenza dell'agricoltura come barriera contro il dissesto idrogeologico. Non dimentichiamoci che molto spesso, lungo i fiumi, nelle aree golenali sono proprio i campi coltivati il primo airbag naturale contro la furia delle acque."
Piana di Albenga flagellata dal maltempo: serre distrutte e raccolto perso
Il maltempo non ha risparmiato le serre e coltivazioni della piana di Albenga. Gravi i danni riportati da alcune aziende agricole sul territorio, il forte vento, infatti ha trasportato detriti e materiale che scagliandosi sopra i vetri di alcune serre li ha mandati in frantumi.
Luciana Massone dell'Azienda Agricola Raviola, in Regione Miranda ad Albenga, racconta: "Oltre 100 i vetri andati in frantumi a causa di alcuni pezzi di ferro trasportati dal vento. Un danno enorme per noi che non si risolve solo nei vetri distrutti, ma anche nel raccolto. Noi abbiamo insalata che ora è coperta dai vetri della serra e bagnata dal maltempo e dalla pioggia. L'insalata marcirà, probabilmente, senza contare che dovremmo rimuovere i vetri e salvare il raccolto sembra essere praticamente impossibile." L'azienda Raviola non è la sola ad aver riportato dei danni derivanti dal maltempo; diverse le serre che hanno subito danni.
Il Presidente di Coldiretti Calleri riferisce: "Ho fatto un giro sul territorio e la sensazione è quella che sia passata una tromba d'aria per la forza e l'intensità del vento. Diversi danni alle serre e ai tunnel, schiacciati a terra per la forza del vento. Eravamo preoccupati per la pioggia e per gli allagamenti e stavolta a creare danni è stato più che altro il vento. Continua però l'allerta perciò speriamo non accada più nulla."
"Si dovrebbe aumentare la prevenzione sul territorio incentivando le amministrazioni alla manutenzione e alla pulizia dei ruscelli -continua Calleri - ma anche sensibilizzando la gente comune a non gettare rifiuti in questi e nelle cunette laterali. Spesso, infatti, i danni sono accentuati proprio da simili comportamenti scorretti."
Confeuro: serve prevenzione
"L'esondazione a Carrara, con migliaia di sfollati, l'alluvione a Genova e molti altri episodi avvenuti in questi mesi – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – confermano l'urgenza di un piano di prevenzione e la necessità di verificare la qualità dei lavori, fatti o presunti, per salvaguardare i territori italiani."
"Come Confeuro – continua Tiso – abbiamo più volte esortato l'esecutivo a potenziare l'agricoltura, il settore da sempre più colpito dalle calamità naturali e l'unico capace di garantire il mantenimento del suolo. Ma i nostri appelli fino ad ora sono caduti nel vuoto."
I danni derivanti da questi episodi sono ingentissimi, soprattutto quando si parla di vite umane (e questo già dovrebbe essere sufficiente per elaborare una strategia preventiva), ma anche da un punto di vista economico sono notevolissimi. L'agricoltura di Carrara ad esempio è ora in ginocchio per via dell'ingente caduta d'acqua e molte produzioni sono di fatto compromesse.
"Quel che è davvero stucchevole – conclude Tiso – è il cordoglio delle istituzioni che certamente avverrà in queste ore e che, con altrettanta certezza, non si tradurrà in nessuna azione preventiva volta a tutelare il territorio italiano dalle prossime calamità."