Kiwi italiano all'estero: da affrontare i nodi Grecia e Russia
I prezzi
Partiamo da un dato d'ottimismo, quello dei prezzi all'esportazione, perché il kiwi italiano è di qualità e questo paga, eccome. Dalle ultime due campagne d'esportazione infatti (2012/13 e 2013/14) il valore delle esportazioni di kiwi made in Italy cresce più di quanto non crescano i volumi d'esportazione.
Nella campagna scorsa (ottobre 2013-maggio 2014), ad esempio, le esportazioni italiane di kiwi hanno registrato solo un lieve aumento dei volumi, pari a un +1% rispetto alla campagna precedente, fermandosi a quota 316.000 tonnellate. Ma dal punto di vista del valore delle esportazioni, nella stessa stagione si sono sfiorati i 400 milioni di euro, con un aumento a doppia cifra (+11%) rispetto alla campagna precedente. Questo grazie soprattutto a un prezzo medio annuo di 1,22 euro al chilo, un 10% superiore a quello registrato nella campagna 2012/13. E' stato il prezzo più elevato degli ultimi 5 anni.
Le esportazioni italiane di kiwi da ottobre 2013 a maggio 2014 rispetto alle stagioni precedenti (fonte: elaborazioni CSO su dati Istat). Clicca qui per un ingrandimento del grafico.
Nelle ultime due campagne di commercializzazione all'estero, non solo si è sempre rimasti sopra l'euro al chilo, ma si è pure registrata una regolarizzazione della stagione: i prezzi medi mensili partivano bene fin dall'inizio, per poi aumentare, specialmente da febbraio in poi.
Andamento dei prezzi d'esportazione nelle diverse campagne (fonte: elaborazione CSo su dati Istat). Clicca qui per un ingrandimento del grafico.
In affanno il miglior cliente italiano
Parliamo ovviamente della Germania, che nella scorsa stagione ha importato kiwi italiano per 52.300 tonnellate, 3.500 in meno della stagione 2012/13 (-6,4%). Del resto, il calo delle spedizioni verso la Germania è stato pressoché una costante degli ultimi anni e, se si considerano le ultime 6 stagioni, il calo è stato di oltre 15.000 tonnellate. Furono quasi 68.000 le tonnellate di kiwi spedite in Germania nella stagione 2008/09 e addirittura 72.000 in quella successiva (2009/10). Qui insomma la situazione sarà da tenere attentamente sotto controllo, visto anche l'emergere sempre più prepotente di altri competitor, come Francia e Spagna.
Andamento delle esportazioni in tonnellate dall'Italia ai paesi comunitari (fonte: elaborazioni CSO su dati Istat). Clicca qui per un ingrandimento della tabella.
La doppia faccia spagnola
La Spagna è, per l'Italia, il secondo mercato di destinazione. Qui la produzione interna è in crescita da tempo e le stime per questa stagione parlano di un +12% rispetto a quella precedente. Nonostante ciò va pure detto che nella campagna 2013/14 le importazioni dall'Italia sono aumentate rispetto alla campagna precedente: sono passate da 39.500 tonnellate a quasi 42.500, per circa +3.000 tonnellate esportate. Ma questo è arrivato dopo un calo costante e importante negli anni precedenti, come si vede nella tabella sottostante, che fa riferimento agli anni solari e non alle campagne produttive).
Andamento delle importazioni di kiwi in Spagna per paese d'origine (fonte: Eurostat)
Francia da contendere
Stiamo parlando della quarta destinazione mondiale dei kiwi italiani: la domanda è sì in aumento (21.207 tonnellate esportate nella campagna 2013/14 contro le 20.550 di quella prima) e l'Italia è e rimane il primo paese fornitore, ma è pur vero che qui la quota italiana è scesa sotto il 40% per via della crescente competitività, su questo mercato, dei kiwi spagnoli e greci. Inoltre anche qui è previsto per questa stagione un aumento della produttività nazionale (+7%).
La spina nel fianco e l'embargo russo
Ecco quello che potrebbe essere la Grecia per l'Italia... Per questa stagione le previsioni di produzione nel paese ellenico fanno paura: si stima un +32%.
Un numero fa ancora più paura se consideriamo che il primo mercato d'esportazione di riferimento per la Grecia era la Russia. Lì gli ellenici avevano esportato 22.915 tonnellate nella stagione 2013/14 e 32.651 in quella precedente. Ora però quel mercato è off limits e questi volumi dovranno essere ricollocati altrove (senza contare gli altri derivanti dalla maggiore produzione); un discorso che vale anche per i kiwi italiani che prendevano la via di Mosca (8.000 tonnellate nella passata stagione, -3.600 tonnellate rispetto alla campagna precedente, per un sonoro -31% in un periodo in cui ancora non si parlava di embargo) e che quest'anno dovranno cambiare strada.
Andamento delle esportazioni in tonnellate dall'Italia nei paesi extra-UE, in Africa, Medio Oriente, Oceania (fonte: elaborazioni CSO su dati Istat). Clicca qui per un ingrandimento della tabella.
Andiamo fuori Europa
Proprio dal mercato extra-UE arrivano le notizie più interessanti. Partiamo da oltreoceano e più precisamente dagli Stati Uniti e dal Canada, dove i volumi spediti sono in aumento e dove il market share italiano è arrivato al 10%, con gli Stati Uniti che oggi rappresentano la terza destinazione dei kiwi italiani in termini di volume e che quest'anno dovranno fare i conti con un calo di produzione interna, stimata in un -10% nella sola California. L'anno scorso si sono esportate nel Nord America 1.400 tonnellate in più rispetto al 2012/13.
L'exploit asiatico
Passiamo all'Estremo Oriente, dove il kiwi del Belpaese sembra piacere, e parecchio. E' così almeno se guardiamo alle performance d'esportazione della passata stagione: +50% rispetto all'annata 2012/13, passando così dalle 13.659 del 2012/13 alle 20.511 del 2013/14.
Questo è un discorso che, se parliamo di Cina, vale doppio. Nel giro di 365 giorni è passata dalle poco più di 3.800 tonnellate di kiwi italiano importate della stagione 2012/13 alle quasi 10.000 della campagna 2013/14. A conti fatti, si tratta di un +159%. Quello cinese si dimostra così il mercato più performante perché anche nel 2012/13 lì si era messo a segno un raddoppio delle esportazioni rispetto alla stagione 2011/12.
Andamento delle esportazioni dall'Italia al Nord e Sud America e in Estremo Oriente (fonte: elaborazioni CSO su dati Istat). Clicca qui per un ingrandimento della tabella.