Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Cambiamento climatico: la ricerca CRA aiuta l'agricoltura italiana

Gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici sull'agricoltura italiana sono sotto gli occhi di tutti. Occorre al più presto definire in merito le misure di contrasto più opportune. Ed è proprio questo il compito della ricerca e lo scopo del progetto Agroscenari, finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) e coordinato dal Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) con la sua Unità di ricerca per la Climatologia e Meteorologia applicate all'agricoltura (CRA-CMA) e a cui hanno partecipato – oltre alle diverse strutture del CRA - Enti di ricerca nazionali (CNR, INEA), Università (Milano, Roma, Sassari, Viterbo, Potenza) e ARPA Emilia Romagna.

Proprio ieri 30 ottobre si è chiuso a Roma il Convegno finale: "L'agricoltura italiana è pronta ai cambiamenti climatici? La parola al progetto Agroscenari". Le molteplici attività svolte hanno affrontato le numerose criticità legate al cambiamento climatico – dalla meteorologia alla qualità e lavorabilità dei suoli e loro desertificazione, dallo sviluppo di patogeni e parassiti delle colture e loro contrasto allo studio delle conseguenze del cambiamento climatico su piante e pratiche colturali – e sono state principalmente focalizzate su 6 aree studio, rappresentative dei principali sistemi produttivi italiani quali:

- viticoltura – olivicoltura – cerealicoltura nelle zone collinari dell'Italia Centro-Meridionale;

- orticoltura intensiva in zone irrigue dell'Italia Centro-Meridionale;

- cerealicoltura per fini zootecnici nella Pianura Padana;

- frutticoltura intensiva nella Pianura Padana Sud-Orientale.

Tra gli strumenti messi a punto per aiutare l'agricoltura a fronteggiare il cambiamento climatico:

- l'Atlante italiano del clima e dei cambiamenti climatici;

- sito web PREVAGROMEC "previsioni agrometeorologiche per la meccanizzazione agricola" per fornire indicazioni di lavorabilità e trafficabilità dei suoli;



- monitoraggio territoriale con drone (velivolo senza pilota umano a bordo, il cui volo può essere controllato autonomamente dal computer nel veicolo o sotto il controllo remoto di un pilota a terra) per stimare l'evoluzione temporale dei fenomeni di desertificazione in funzione del cambiamento climatico (nella foto qui sopra);

- implementazione di una banca dati nazionale fenologica (relativa cioè alla definizione delle fasi di sviluppo delle piante) all'interno del Sistema Informativo Agricolo Nazionale del MiPAAF;

- tecniche operative a supporto dell'uso di mezzi meccanici agricoli in funzione delle variazioni dei regimi climatici; mappe di trafficabilità del suolo.

- banca dati georiferita dei caratteri e qualità dei suoli per le aree di indagine; verifica dell'influenza operata sui suoli da variazioni climatiche spaziali, da variazione agrotecniche e di tecnica irrigua

- database di dati meteorologici per lo studio nella UE dell'impatto di cambiamenti climatici attraverso modelli per sistemi colturali.
Data di pubblicazione: