Nei campi estesi, puliti e ordinati, attraversati da sentieri simmetrici che infondono l'armonia tipica della "terra ben coltivata", la manodopera specializzata è impegnata da ora e fino alla raccolta che inizierà a gennaio e terminerà a giugno; in mezzo, tutte le fasi intermedie seguite dai tecnici.
"Le piantine a radice nuda (la cosiddetta pianta fresca), arrivano dai vivai Planasa e sono distribuite seguendo un preciso ordine cronologico dalla Planitalia", ha detto Dino Marchitelli agronomo Planitalia. Che ha aggiunto: "Con i produttori viene definito il calendario delle consegne, le piantine essendo a radice nuda devono essere trapiantate immediatamente, l'azione da una parte esige manualità e precisione, dall'altra tempestività. Le piante, infatti, non possono sostare a lungo sulle baulature perché le radiazioni solari potrebbero compromettere i livelli di umidità di cui le stesse necessitano per radicarsi. Inoltre devono essere poste in maniera tale che la terra aderisca perfettamente al colletto e siano evitati ingressi indesiderati di aria che potrebbero compromettere lo sviluppo radicale."
Marchitelli ha poi spiegato: "Altro aspetto importantissimo è quello che riguarda l'umidità che deve essere assicurata alle piantine, per fare questo si utilizzano moderni impianti d'irrigazione (MiniSpring) che somministrano acqua dosata in base alle condizioni meteo. Infine, dopo la messa a dimora delle piante, queste resteranno scoperte fino ai primi di novembre. Anche la scelta tempistica relativa alla copertura con film plastici è determinante ai fini del successo della raccolta, la pianta se esposta a lungo al freddo potrebbe andare incontro all’arresto vegetativo che comprometterebbe la resa della campagna con ripercussioni di natura economica."
Carmela Suriano (foto a lato), general manager di Planitalia e capofila del Club Candonga, in occasione della "Giornata mondiale della donna rurale" ha dichiarato: "Negli ultimi anni stiamo assistendo all'incremento del peso delle donne in qualità di imprenditrici, tecnici e braccianti agricole. Riguardo queste ultime i dati di cui disponiamo ci permettono di tracciare un quadro molto preciso della manodopera. Per ogni ettaro, da settembre a luglio, si impiegano mediamente 450 giornate, 100 per la piantagione e la cura dei fragoleti e 350 per la raccolta e il confezionamento. Nel Metapontino gli ettari di fragoleti saranno complessivamente 700, 50 in più della scorsa stagione, di cui il 90% dedicati alla Candonga. Avremo quindi un sensibile aumento di occupati di cui l'80% sarà costituito nel complesso da donne."
"In Basilicata l'agricoltura è vissuta come opportunità sia per chi ha voglia di iniziare un'impresa sia per chi è in cerca di occupazione - continua la Suriano - E parliamo di lavori che richiedono competenza: oggi la competitività passa dall'innovazione e dalla specializzazione a tutti i livelli. La fragola Candonga è una straordinaria occasione per i produttori, per il territorio e il Made in Italy che deve buona parte del successo e la bontà al lavoro delle donne."