Allergeni della mela: studi in corso e prospettive future
Tali progetti hanno contribuito alla formazione di una prima rete di ricerca nazionale e internazionale su questo importante argomento. Il progetto AGER Melo si colloca nell'ambito di queste iniziative, affrontando alcuni aspetti critici dell'allergia alla mela (Work Package 5), al fine di migliorare la qualità e la salubrità del frutto, coinvolgendo competenze mediche, biochimiche, genetico-molecolari e agro-biotecnologiche.
Lo studio delle allergie ai frutti richiede competenze multidisciplinari che rendono spesso complesso il coordinamento delle attività di ricerca.
Sulla base degli studi più recenti, infatti, è emerso che l'effettivo potenziale allergenico di un frutto come la mela è il risultato di una serie di interazioni tra diversi fattori intrinsechi (genotipo) ed estrinsechi (interazioni con l'ambiente) al frutto stesso e il soggetto allergico.
Il carattere multidisciplinare di questo studio ha richiesto quindi il coinvolgimento di numerose istituzioni e gruppi di ricerca con competenze anche molto diverse tra loro. Sotto il coordinamento del Dott. Alessandro Botton (DAFNAE, Università di Padova), responsabile del WP5, e del Dott. Stefano Tartarini (DipSA, Università di Bologna), le ricerche si stanno concentrando su diversi fronti, tutti con le stesse finalità: isolare nuovi marcatori genetici del potenziale allergenico della mela e identificare cultivar ipoallergeniche per il miglioramento della qualità e salubrità del frutto.
Al fine di isolare tali marcatori, il potenziale allergenico dei frutti è sotto attenta valutazione da diversi punti di vista, diversamente da quanto avviene secondo gli approcci più comuni che prevedono solitamente modalità monodisciplinari di valutazione dell'allergenicità, sia che essa preveda una misura dell'espressione genica, della quantità di proteina o della risposta nei test cutanei.
Nel progetto in corso, ogni campione di frutto proveniente dai diversi contesti sperimentali previsti dal progetto AGER Melo (diversi genotipi, tipologia di stress, carichi fruttiferi, ecc.) è stato valutato dal punto di vista dell'espressione dei geni codificanti allergeni (nel melo appartengono a quattro famiglie principali denominate Mal d 1, 2, 3 e 4), della quantificazione delle proteine allergeniche (tramite anticorpi specifici costituiti proprio nell'ambito del progetto) e del profilo di allergenicità degli estratti proteici (tramite immunoblotting con sieri prelevati da pazienti allergici).
Il dottor Alessandro Botton dell'Università di Padova così commenta il lavoro effettuato fino ad oggi: "Grazie a queste valutazioni multiple possiamo attribuire ad ogni campione di frutto un indice di allergenicità potenziale. I primi risultati delle nostre ricerche mostrano differenze anche molto significative tra i diversi campioni analizzati. Una volta messo in relazione il potenziale allergenico così valutato sia con le condizioni sperimentali che con la sintomatologia manifestata dai pazienti, arriveremo a definire degli ideotipi 'ipo-' ed 'iper-allergenici' da impiegare come piattaforma di base per la determinazione degli elementi genetici e biochimici correlati all'allergenicità".
"Tali elementi", prosegue poi il Dott. Tartarini dell'Università di Bologna, "contribuiranno alla futura messa a punto di marcatori da impiegare in programmi di miglioramento genetico volti a costituire nuove varietà ipoallergeniche".
Contatti:
Alessandro Botton - DAFNAE – Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente, Università di Padova
Marco Zibordi, Luca Corelli Grappadelli - DIPSA – Dipartimento di Scienze Agrarie, Università di Bologna
Progetto AGER Melo: www.agermelo.it
Canale Youtube AGER Melo: www.youtube.com/user/agermelo