Angurie e mini angurie: occorre cambiare approccio di vendita
I produttori di angurie hanno ovviamente sofferto questo contesto e subìto un'importante contrazione delle vendite che li ha spesso costretti a vendere sotto costo.
Circostanze come questa, poi, determinano bruschi ridimensionamenti delle superfici coltivate che, in effetti, nel caso delle angurie sono ormai ridotte a poco più di 10.000 ettari, pari a una produzione variabile intorno alle 420.000 tonnellate.
Al Nord la produzione è concentrata prevalentemente in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, al Centro-Sud è la Puglia la prima regione produttrice, seguita da Sicilia, Campania e Lazio.
Ormai da diversi anni i consumi di angurie da parte delle famiglie italiane sono stabili, intorno alle 200.000 tonnellate, e acquistati prevalentemente presso la Grande distribuzione organizzata.
Diversi segnali dunque indicano come, anche per l'anguria, bisognerà cambiare approccio di vendita per rilanciare il consumo sul mercato interno e rendere anche più competitiva la cucurbitacea all'estero (attualmente sono poco più di 150.000 le tonnellate esportate).
Pertanto Lamboseeds, ditta sementiera di Sant'Agata Bolognese (BO), ha deciso di riunire i principali attori della filiera in un incontro dal titolo "Angurie e miniangurie, i frutti dell'estate" che si terrà alle ore 10:00 del 24 ottobre 2014 presso l'Hotel Centergross di Castelmaggiore (BO).
Oltre all'evoluzione della produzione di mini angurie, l'analisi dei consumi e i benefici per la salute, l'incontro affronterà gli aspetti specifici della commercializzazione e dell'approccio al consumatore in una tavola rotonda cui parteciperanno rappresentanti della Gdo, del mercato all'ingrosso e di alcune importanti aziende produttrici.
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