"Credo che la crescita degli euroscettici nel Parlamento europeo sia in buona parte imputabile alla cattiva politica della Commissione. Vale a dire, a un eccesso di austerità e di burocrazia che ha frenato sviluppo e prospettive". Tiberio Rabboni (nella foto a fianco), assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, spiega così a FreshPlaza l'exploit dei partiti "euroscettici" nelle recenti elezioni europee."Di questo, per fortuna - prosegue Rabboni - la maggioranza dei nuovi parlamentari europei è perfettamente consapevole e l'inevitabile accordo tra democratici-socialisti e popolari per la nomina del nuovo presidente del Parlamento e per la formazione della nuova Commissione getterà senz'altro le basi per reagire alla crescita dell'euroscetticismo con adeguate politiche attive di sviluppo, di innovazione e di alleggerimento burocratico".
Conseguenze per la polita agricola comunitaria?
"Non sono pessimista sulle politiche agricole - aggiunge Rabboni - anche perché la nuova Pac 2014-2020 è stata varata solo pochi mesi fa dopo un faticoso negoziato tra Stati, Commissione e Parlamento. E quel che si è deciso non è revocabile, almeno per i prossimi anni. Oltretutto, i paesi più euroscettici sono quelli che hanno avuto da questa Pac i vantaggi più significativi: la Gran Bretagna continua ad avere uno sconto sulla contribuzione al bilancio agricolo, l'Ungheria e gli altri Paesi dell'est prendono più soldi di quanti ne versano. E il nord Europa continua a prenderne per grandi superfici a basso valore agricolo".
"Il 1° giugno - conclude Rabboni - inizierà il semestre di presidenza italiana della Ue: sarà l'occasione per presidiare il decollo operativo e coerente della nuova Pac e rafforzare la funzione strategica dell'agricoltura europea, e di quella mediterranea in particolare".