Citrus Black Spot (CBS) e agrumi sudafricani: la posizione spagnola
Alla Commissione Europea si richiede quindi un aumento dei controlli all'origine, in modo che i frutti importati vengano maggiormente sorvegliati e accompagnati dai necessari documenti sulla tracciabilità, come quelli richiesti ai paesi europei da parte di Stati Uniti o Giappone.
Analogamente, si richiedono maggiori controlli in arrivo attraverso una maggiore ispezione doganale - integrata dall'analisi dei lotti asintomatici con l'invio di campioni ai laboratori - e sulla coltivazione, in quanto la sola ispezione visiva non basta.
Ferrer ha anche sottolineato il totale rifiuto di una possibile regionalizzazione o di stabilire l'ingresso a due vie per gli agrumi sudafricani nella UE, in base alla destinazione del prodotto (industria del trasformato o consumo fresco).
Nonostante l'EFSA abbia già consegnato alla Commissione europea le sue valutazioni in merito ai rischi su Phyllosticta citricarpa (organismo che provoca la "macchia nera degli agrumi", CBS-Citrus Black Spot) - cfr. FreshPlaza del 24/02/2014 - la Commissione europea non ha adottato alcuna misura di protezione.
Questa situazione dimostrerebbe una mancanza di volontà da parte del Sudafrica nell'attuare efficaci trattamenti che riducano il rischio di questa fitopatia. Motivo per cui, per il 2014, il settore sostiene l'interruzione effettiva delle importazioni di agrumi sudafricani al verificarsi di una certa soglia di rilevazione di frutti colpiti.