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Enorme impatto sul commercio dei prodotti freschi

Da mesi i container si accumulano al porto di New York a causa del maltempo

La tempesta di vento a dicembre 2013 e l'ondata di maltempo abbattutasi a inizio 2014 in Nord America hanno avuto un enorme impatto sulle spedizioni via mare destinate a New York. I carichi di frutta e verdura sono stati particolarmente interessati da questa situazione.

Lo riferisce Bart Charetier di Herwi/Alpimex del gruppo belga Ruris. "E' cominciato tutto con la tempesta nel giorno di San Nicola, a dicembre. Le navi hanno accumulato un enorme ritardo e i nostri clienti non hanno ricevuto i prodotti in tempo per i giorni delle feste natalizie. Questo ha pesato negativamente sulle nostre vendite di fine anno. Dopodiché è arrivato il clima gelido e le pesanti nevicate a New York e dintorni e, da allora, il tempo di transito delle merci è molto più lungo e questa situazione va avanti già da tre mesi o giù di lì", sospira Charetier.



Importante mercato per l'indivia
"Le navi container arrivano attualmente con un ritardo di tre o quattro giorni. Mentre, normalmente il tempo impiegato per le procedure è di uno o due giorni, ora si impiegano fino a quattro-cinque giorni. La situazione è dunque ancora confusa e i problemi si stanno accumulando."

Heremans esporta soprattutto indivia negli Stati Uniti. "L'America è uno dei mercati più importanti per l'indivia. Sicuramente, in tempi di crisi, questo mercato ci permette di corrispondere un prezzo ragionevole ai nostri coltivatori. L'attuale situazione ha avuto un enorme impatto sulla nostra attività. Visto che i volumi che possiamo inviare sono minori, dobbiamo confezionare altro. Questo significa in fin dei conti prezzi inferiori per il coltivatore. Inoltre, quei prodotti che solitamente possono durare ancora una settimana, ora dobbiamo venderli velocemente altrimenti finiremo con il gettarli via. E' tutto un altro modo di lavorare ed è decisamente il peggiore mai sperimentato."

Contrazione dei volumi
"Inizialmente abbiamo pensato che sarebbe finita presto e, fino alla fine di gennaio, le compagnie di trasporti ci hanno promesso che tutto si sarebbe risolto. Ci hanno assicurato che le navi avrebbero viaggiato rapidamente secondo un programma regolare. Il clima però ha continuato a peggiorare. Quando spedizionieri e trasportatori hanno cominciato a lamentarsi della situazione a New York, le conseguenze le abbiamo sentite anche noi."

"Giungono notizie di container che arrivano con alimenti ormai inutilizzabili, dopo essere rimasti fermi alla rada per tre alle quattro settimane. Circa cinque settimane fa abbiamo dovuto necessariamente decidere di inviare meno prodotti. Stimo che in quel periodo abbiamo spedito il 30% in meno rispetto all'anno precedente."

"Aggiungiamoci poi che la domanda non è granché buona, al momento. Le condizioni meteorologiche estreme presenti nella costa orientale degli Stati Uniti non permettono infatti una vendita regolare dei prodotti. Non credo che la situazione si risolverà presto. Tuttavia, ci auguriamo di poter tornare ad inviare i nostri volumi usuali all'inizio di aprile."

L'esportatore ha riferito che tutti i ritardi sono stati provocati dal maltempo fin dal principio e che il porto sta diventando una trappola. "A causa di freddo e neve, non si sono potute scaricare le navi come dovuto. Complessivamente, questo ha fatto accumulare i container in attesa di scarico/carico su tutte le banchine del porto di New York. Anche le compagnie di trasporto marittimo cominciano a dirottare le navi altrove, perché prima riescono a lasciare il porto e minori sono i costi da sostenere. Vogliono arrivare solo se c'è spazio a sufficienza sulla banchina perché solo così la nave potrà essere scaricata in 24 ore e si potrà ripartire. I nostri prodotti arrivano principalmente al Terminal Maher, tuttavia, il carico è già stato dirottato una volta verso un terminal più piccolo. Anche l'organizzazione generale costa molto tempo. Ogni settimana che passa diventa sempre più un rompicapo frustrante e si può solo attendere pazientemente."



Forchetta temporale

"Le merci asciutte e quelle non deperibili sono quelle che rimangono più a lungo in attesa. Fortunatamente, la priorità va a frutta e ortaggi e altri prodotti freschi deperibili. Per il momento, quindi, non ci sono problemi di qualità, tuttavia l'organizzazione e la comunicazione delle compagnie di trasporti lasciamo molto a desiderare. In precedenza, ottenevamo stime abbastanza precise sui tempi di arrivo, perché le compagnie ci comunicavano una data; adesso le date presunte di consegna sono diventate almeno due, con una snervante "forchetta temporale" per cui non sai mai quando effettivamente il carico giungerà a destinazione. Su frame temporali di 12 giorni di spedizione i ritardi possono arrivare anche a 4 giorni, cioè praticamente ad un terzo sull'intero periodo preventivato. E' dalla fine di dicembre che non riusciamo a garantire una consegna regolare; pertanto anche i clienti sono seccati da tutta questa situazione, pur comprendendo che non dipende da noi."

Soluzioni?
Secondo l'esportatore, le compagnie di trasporto dovrebbero comunicare meglio con i clienti che si avvalgono del servizio e modificare i programmi attuali. "Se non si troverà velocemente una soluzione su come organizzare meglio le cose, prima o poi si creeranno dei problemi irrisolvibili e dei veri e propri nodi logistici. Facciamo di tutto per evitare che succeda, tuttavia, vorremmo avere delle informazioni puntuali, rapide e corrette. Questo attualmente non accade, e quindi brancoliamo nel buio. Per questo motivo stiamo inviando meno prodotti; tutti temono il momento in cui due container della stessa merce possano arrivare allo stesso momento creando una sovrapposizione ingestibile. Sarà una cosa che accadrà sicuramente."

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione:

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