Nonostante un decremento rispetto al 2012 di quasi il 10%, anche quest'anno sarà la Grande distribuzione organizzata il luogo preferito dagli italiani per scegliere i regali di Natale. A seguire, i punti vendita tradizionali, in crescita dal 51,2 al 58%, e soprattutto il web (30,1%), canale in costante espansione.
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Proprio alle festività natalizie si affida anche il settore ortofrutticolo nazionale. Con i consumi ai minimi storici, frutta e verdura sembrano infatti aspettare il Natale per assistere al "miracolo della moltiplicazione delle vendite". Vendite che, però, dovrebbero solo coprire il consueto fabbisogno delle famiglie, niente di nuovo insomma.
Se, infatti, in Giappone la frutta fresca viene considerata una ricercatezza e un vero e proprio regalo di lusso, tanto da essere presentata in bellissime e costose confezioni, in Italia, al contrario, viene spesso sottovalutata e circoscritta a un mero consumo casalingo.
Proprio così: nel giardino d'Europa, nel Paese in cui arte e natura, estetica e paesaggio fanno parte integrante dello stile di vita, frutta e verdura stentano a vedersi riconosciuti non solo i valori legati al benessere e alla salute, ma anche tutto quello che rappresentano da un punto di vista culturale.
Proprio in occasione di questo Natale, invece, viste le difficoltà economiche delle famiglie italiane, sarebbe significativo e appropriato se i regali gastronomici includessero anche le verdure di stagione - verze, broccoli, cardi, zucche e cavoli - e i tanti frutti, portatori di leggende e tradizione.
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Nel cesto natalizio, infatti, non sono mai mancate le melagrane, considerate portafortuna per eccellenza, l'uva come augurio di salute e prosperità, le arance e i limoni a simboleggiare fecondità e amore. Anche la frutta secca è al centro di meravigliose credenze: dalla ricchezza della noce e della nocciola, alla purezza della mandorla.
Insomma, a Natale, la festa dei doni per eccellenza, la rassicurante e preziosa normalità di frutta e verdura dovrebbe essere un bel modo di riaffermare il valore delle cose semplici, un pensiero che si rinnova a ogni stagione, un augurio di salute e benessere.
Lo aveva già detto Carlo Petrini nel 2009 ed è un ottimo spunto su cui produttori e comunicatori potrebbero lavorare insieme: regalare cibo è una cosa bellissima!