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"La cenere vulcanica mette a rischio i nostri agrumi"

"Agrumaria Tirrenica (RC): "Scarsa richiesta di arance e clementine nelle ultime due settimane"

"Possiamo definire quest'annata forse peggiore della precedente, non solo per ragioni climatiche (prima il caldo afoso e poi le piogge abbondanti), ma anche a causa della cenere vulcanica in arrivo dall'Etna che provoca delle bruciature sui nostri agrumi. Queste non si vedono subito, ma dopo la calibratura e la ceratura si notano delle macchie nere sui prodotti, proprio come fossero delle bruciature. E' da giorni che si assiste a vere e proprie piogge nere che stanno causando ingenti danni e che ci scoraggiano. Siamo già a un 30-40% di scarto di prodotto."

A dichiararlo a FreshPlaza è Pasquale Straputicari dell'azienda Agrumaria Tirrenica, con sede a San Ferdinando (RC), associata alla OP del Levante, che ha sede operativa a Rizziconi (RC) e sede legale a Cassano allo Ionio (CS).

"A livello di calibri, oltre ad una percentuale di prodotto di pezzatura inferiore, in linea di massima si conferma quest'anno una dimensione standard degli agrumi - continua Pasquale - La produzione è in leggero calo. Riguardo alla superficie coltivata, questa è rimasta stabile; si registrano però molti appezzamenti incolti, perché gli agricoltori non riescono più a coltivarli a causa dei costi di produzione sempre crescenti."

La campagna è cominciata ai primi di novembre. Inizialmente si sono registrate problematiche legate alla colorazione delle clementine: le temperature troppo elevate per il periodo e la mancanza quindi di escursione termica tra giorno e notte, ne hanno ritardato la maturazione. "Principalmente lavoriamo con il Clementine Comune, disponendo di limitati volumi delle varietà Nova (cfr. FreshPlaza del 29/11/2010) e Hernandina. In media attualmente riusciamo a vendere quasi 10 tonnellate al giorno di clementine."

La stagione delle arance si prevede terminerà ad aprile 2014; al momento però procede a rilento: se la richiesta di varietà Navel inizialmente sembrava buona, ora c'è un fermo totale, che si registra comunque anche per le clementine. "Nelle ultime due settimane, in particolare, la domanda è stata praticamente inesistente."

Agrumaria Tirrenica, come molte altre aziende presenti nella Piana di Gioia Tauro, esporta il 70-80% della sua produzione agrumaria, operando con la GDO-Grande distribuzione organizzata e i mercati generali, nazionali ed esteri. "Se non c'è la giusta colorazione del prodotto, però, le catene di supermercati in Polonia e Romania ad esempio non ci richiedono la merce. La cosiddetta 'stufatura' dei frutti non è legale, quindi non ci resta che attendere la giusta maturazione del prodotto. A complicare le cose ci si è messa anche la grossa grandinata registrata una quindicina di giorni fa nel triangolo Rosarno-Rizziconi-Gioia Tauro, creando delle ripercussioni sui nostri agrumi, che si sono in tal modo deprezzati."

Oltre ad esportare la propria produzione nei Paesi dell'Europa dell'est, l'azienda arriva con le sue arance anche in Germania. In ogni caso, l'esportazione è spinta dalla necessità di vendere la propria merce. "Non si va all'estero per una questione remunerativa: ci si adegua alla non richiesta italiana!". La concorrenza spagnola rimane forte, ma Pasquale parla anche della presenza di grosse quantità di agrumi marocchini, a prezzi inferiori rispetto a quelli del prodotto nazionale.

Gli agrumi, una volta lavorati e calibrati in base alle richieste di mercato, vengono confezionati di solito in cassette di plastica o cartone, oppure retinato. "Alcuni ci chiedono il prodotto sfuso - sottolinea Pasquale - e ne approfittiamo per puntare su una maggiore sostenibilità, evitando l'uso della plastica che è altamente inquinante."

Per quanto riguarda le arance, una parte è anche destinata al trasformato. "Abbiamo un contratto con un'azienda siciliana per la produzione di succo."



Per il 2014, Pasquale Straputicari parla della volontà di ampliare gli areali agrumicoli, introducendo nuove varietà di clementine. "Se riuscissimo ad allungare il calendario produttivo e commerciale, si spunterebbero prezzi migliori. Per noi agricoltori, avere un miglior margine di guadagno è davvero vitale."

L'azienda dispone, inoltre, di un paio di ettari destinati alla produzione di kiwi. "La OP alla quale sono associato conta un areale di 40-50 ettari. Vendiamo il prodotto principalmente al Nord Italia. Parlando con i miei collaboratori, si riscontrano problemi di stoccaggio del prodotto nelle celle frigo. Una volta eravamo rinomati, perché il kiwi calabrese riusciva a rimanere nelle celle fino ad aprile-maggio; ora non più, a causa del fatto che si registra una maturazione precoce. Ad esempio, quest'anno un nostro buon cliente di Cuneo non ha acquistato partite di kiwi proprio per questo motivo. In ogni caso, attualmente la vendita è ferma o quasi, si partirà da fine gennaio-inizi di febbraio 2014 in poi."

Agrumaria Tirrenica e l'OP del Levante cui è associata aderiscono anche al circuito di vendita diretta della Coldiretti. "Proprio oggi (8 dicembre 2013, ndr), siamo in piazza e quello che registriamo è un calo drastico (circa del 50%) delle vendite ortofrutticole e agroalimentari in generale. Di questi periodi, l'anno scorso si vendeva qualcosa in più. La crisi economica incide, ma è anche un pretesto: sembra quasi si preferisca acquistare un articolo tecnologico e risparmiare sul cibo, per esempio si rinuncia a un chilo di clementine che costa 0,80 euro in media, però non si rinuncia ad un nuovo smartphone. Almeno questa è la mia sensazione" conclude Pasquale.

Contatti:
Pasquale Straputicari
Agrumaria Tirrenica di Pasquale Massimo Straputicari
Via Firenze, 54
89026 San Ferdinando (RC)
Tel./Fax: (+39) 0966 723111
Email: info@agrumariatirrenica.com
Web: www.agrumariatirrenica.com (si avvisano i nostri lettori che al momento si registrano problemi tecnici sul sito aziendale)