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Progetto promosso da un gruppo di studenti dell'Universita' di Padova

MenSana: dire basta agli sprechi di cibo e plastica!

Spreco è una parola che pare vada a braccetto con la nostra società. E' però evidente che il fenomeno non possa più essere ignorato: è questa la ragione per cui nasce MenSana, un progetto contro gli sprechi di cibo e plastica nelle realtà delle mense universitarie di Padova.

Il progetto MenSana nasce dalla volontà di un gruppo di studenti dell'Università di Padova di ridurre gli sprechi all'interno delle mense universitarie. Nasce da una collaborazione tra AUSF Padova (Associazione Universitaria Studenti Forestali), Sindacato degli Studenti e altri studenti che hanno aderito all'iniziativa: tutte persone che frequentano abitualmente la mensa e che si sono rese conto di come, con qualche piccolo accorgimento nelle abitudini quotidiane, sia possibile portare ad un cambiamento radicale.

Per sprechi si intendono principalmente: il cibo che avanza e viene gettato nell'umido e il consumo di bicchieri in plastica usa e getta. L'iniziativa raggruppa studenti di vari corsi di laurea e di varie associazioni studentesche, con l'unico obiettivo comune di diminuire gli sprechi e promuovere uno stile di vita sostenibile. Vuole agire principalmente su due fronti: il primo è il dialogo con l'ESU, che dirige la gestione delle principali mense universitarie, in modo da promuovere iniziative condivisa; il secondo, fondamentale, è attuare una grande campagna di sensibilizzazione nei confronti degli studenti, i quali con le giuste informazioni potrebbero essere guidati verso scelte più sostenibili.

"La nostra speranza è che l'organizzazione stessa si faccia promotrice di un cambiamento, verso una maggiore sensibilità rispetto agli sprechi" riferiscono gli studenti.



Esistono due tipi di avanzo di cibo nelle mense:
  • il cibo acquistato non consumato nella sua interezza;
  • il cibo preparato e non venduto, non adatto ad essere recuperato nei pasti della sera o del giorno seguente.

Per ridurre la prima tipologia di spreco è essenziale agire direttamente sul consumatore, attraverso azioni di sensibilizzazione, cercando di portarlo ad acquistare solo la quantità che è sicuro di consumare, in modo da evitare di gettare del cibo che avrebbe potuto esser destinato ad altri. Per sicurezza igienica non è possibile somministrare ad altre persone o animali il cibo non consumato completamente, che pertanto andrà gettato.

Per ridurre la seconda tipologia di spreco, non imputabile al comportamento più o meno responsabile dei consumatori, si potrebbe procedere al recupero della totalità o di parte del cibo cotto o a rapido deperimento (pasta, carne, insalata, affettati e formaggi freschi, frutta...), nel caso non possa essere riutilizzato sotto altre forme nei pasti della sera o del giorno seguente. Tramite accordi con associazioni no profit sarebbe possibile destinare loro questa tipologia di cibo non consumato, che verrebbe somministrato nelle mense dei poveri, molto diffuse nel territorio e spesso carenti di sufficiente disponibilità economica per sopperire alla richiesta di tutte le persone bisognose che si rivolgono loro.



"Riguardo a ciò - fanno presente gli studenti - abbiamo cominciato a prendere contatti con associazioni che si occupano del recupero di cibo, in particolare con i responsabili del progetto RE.T.E SOLIDA."

A Verona, un progetto analogo è denominato REBUS. Entrambi si svolgono in collaborazione con il progetto LAST MINUTE MARKET fondato da Andrea Segre, preside della ex facoltà di Agraria di Bologna.

Gli studenti riferiscono: "Tutti i soggetti menzionati si sono dimostrati ben disposti a collaborare con il progetto per il recupero del cibo nelle mense ESU, proponendo soluzioni di collaborazione, ad esempio mediante l'inserimento del Progetto MenSANA come azione specifica del Progetto RE.T.E. SOLIDA, finalizzato poi alla creazione di una banca del tempo che possa coinvolgere ulteriori volontari, (possibilmente studenti universitari) nella raccolta e nel recupero del cibo."

Per maggiori informazioni
Email: [email protected]
Web: www.mensana.altervista.org
Facebook: www.facebook.com/ProgettoMenSana
Data di pubblicazione: