Lo spiega a FreshPlaza Luca Granata, direttore generale del sodalizio trentino, sempre più export oriented: "I Paesi Scandinavi, quelli del Nord Africa e del Medio Oriente stanno manifestando un crescente interesse per l'importazione di mele Melinda ed i volumi là indirizzati stanno avvicinandosi - se non superando - quelli esportati verso destinazioni storiche come la Germania o i Paesi dell'Est".

"In prospettiva - prosegue Granata - anche gli Stati Uniti potrebbero diventare una destinazione importante per le nostre esportazioni, ma i dubbi e le incertezze sono ancora molti."
Le attuali tensioni nel bacino del Mediterraneo non sembrano invece preoccupare più di tanto: "L'attuale instabilità politica, dell'Egitto in particolare, potrebbe in qualche misura ridurre parzialmente il flusso di esportazioni verso il Paese, ma non prevedo impatti negativi di particolare rilevanza."
Melinda sta testando nuove varietà di mela: "Alcune di queste – assicura Granata - entreranno certamente a far parte della nostra offerta nel giro di pochissimi anni. Stiamo anche studiando e valutando con tutta la necessaria prudenza alcune opzioni per incrementare in generale la "user-friendliness" delle mele, al fine di renderne il consumo più agevole. Però, mentre l'obiettivo è piuttosto chiaro, ci sono ancora a nostro avviso molte incertezze su quali siano gli strumenti più idonei per perseguirlo in modo profittevole."

E, in un certo senso, ha a che fare con l'innovazione anche il progetto per la conservazione delle mele in celle poste in gallerie sotterranee scavate nella roccia: "Il progetto di ricerca denominato IPOGEO, che prevede la realizzazione di un primo impianto pilota della capacità di 10.000 tonnellate circa è in pieno svolgimento – spiega Granata - e rappresenta lo step successivo ai test di conservazione effettuati durante i passati 18 mesi in una piccola cella sperimentale della capacità di 120 tonnellate. Tutte le fasi di questo innovativo progetto, unico a livello mondiale, sono state e continueranno a essere realizzate in strettissima collaborazione con numerose Università ed enti di ricerca sia italiani che esteri."
Sul fronte della manodopera, non si segnalano significative variazioni nella composizione degli addetti alla raccolta delle mele: malgrado la crisi economica spinga sempre più italiani ad adattarsi a lavori in passato esclusivo appannaggio degli stranieri "non registriamo - commenta il direttore generale di Melinda - particolari differenze, rispetto al passato, nel personale che partecipa a questa delicata fase colturale: limitatissima la presenza di personale italiano - a parte i familiari dei frutticoltori stessi - e provenienza degli addetti alla raccolta in larga maggioranza da alcuni Paesi dell'Est Europeo come Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, ma soprattutto Romania".
Intanto Melinda, che non trascura neppure l'ambito extra-pomacee ("stiamo valutando un possibile sviluppo della produzione di ciliegie e di piccoli frutti in alcuni comprensori del nostro territorio", dice Granata), si conferma particolarmente selettiva nella scelta degli eventi fieristici, divenuti negli ultimi tempi sempre più numerosi: come già avvenuto nel corso degli ultimi anni, anche nel periodo 2013-2014 il Consorzio della Val di Non sarà presente con un proprio stand soltanto a due manifestazioni, ossia Fruit Attraction di Madrid (ottobre 2013) e Fruit Logistica di Berlino (febbraio 2014).
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