Stati Uniti: uno studio USDA dimostra come gli incentivi in denaro aiutino una corretta alimentazione
Le indagini iniziali condotte nell'ambito di un piccolo programma pilota dell'USDA hanno scoperto come le persone che ricevono buoni alimentari con questo genere di incentivo economico mangino il 25% in più di frutta e verdura rispetto agli altri, per un quantitativo equivalente a 47 ml al giorno (1/5 di una tazza, considerata come unità di misura).
Nonostante ciò non sembri molto, nel corso di un mese il quantitativo ingerito diventa di sei tazze extra (1,42 litri) di cibo sano: un fatto che, secondo i funzionari ed alcuni esperti di nutrizione, rappresenta un inizio significativo di inversione di tendenza, specialmente per una popolazione che fa fatica a mangiare in modo sano (proprio come quella italiana! - leggi editoriale correlato, NdR).
"Molte persone con basso reddito incontrano più problemi di tempo e di risorse per quanto riguarda l'acquisto di cibo sano e ciò può rendere le opzioni meno salutari più interessanti", ha suggerito il Dipartimento nel rapporto iniziale.
La scoperta è stata fatta in seguito a un programma pilota svolto nel 2012 e durato 13 mesi su 55.000 famiglie che ricevevano buoni alimentari nella contea di Hampden, Massachussetts, la parte più povera del paese. Circa 7.500 famiglie sono state selezionate casualmente per la restituzione di 30 centesimi per ogni dollaro di buoni alimentari speso su certi prodotti.
L'USDA ha riportato come circa il 70% di coloro cui sono stati restituiti i soldi abbia riferito di "considerare la frutta e la verdura più conveniente" rispetto ad altri generi alimentari.
Nel corso del programma, i membri del gruppo sperimentale hanno ricevuto 3,64 dollari extra di media su una spesa di frutta e verdura di 12 dollari al mese. Escludendo coloro che non hanno acquistato i prodotti consigliati, il campione in esame ha riguadagnato una media di 5,55 dollari al mese su una spesa di frutta e verdura di 18,50 dollari.
I costi del programma statunitense di distribuzione di buoni alimentari (SNAP/Food Stamp) sono più che raddoppiati dalla recessione del 2007/09 e ben 20 milioni di persone ne hanno fatto richiesta. Quasi una persona su sette, negli Stati Uniti, riceve buoni alimentari per fare la spesa, con un risparmio medio di 1,50 dollari a pasto.
I critici e i salutisti hanno finora accusato il sistema dei buoni alimentari come l'origine dell'acquisto di bibite gassate ed altri cibi altamente trasformati che causano problemi di salute nella popolazione, quali obesità e diabete, con maggiori costi futuri per quanto riguarda il sistema sanitario.
Mentre alcuni legislatori hanno richiesto limiti sull'impiego dei buoni per l'acquisto di cibi trasformati, l'industria alimentare si oppone a simili restrizioni. La Grocery Manufacturers Association ha dichiarato come porre certi limiti possa indirizzare ingiustamente le scelte dei consumatori e penalizzare le aziende.
Il ministro dell'agricoltura, Tom Vilsack, ha spiegato invece come il rapporto dimostri "il chiaro impatto che la promozione di scelte alimentari più salutari ha sul miglioramento degli acquisti effettuati mediante i buoni alimentari."
Fonte: in.reuters.com
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