Nel terzo trimestre i profitti della Monsanto scendono del 3%
Per il trimestre fiscale conclusosi il 31 maggio scorso, Monsanto ha registrato un utile di 909 milioni dollari, pari a 1,68 dollari per azione, rispetto all'utile dell'anno precedente di 937 milioni dollari, cioè 1,74 dollari per azione. L'utile per azione è salito a 1,66 dollari da 1,63 dollari di un anno prima. A maggio la società aveva previsto un utile compreso tra 1,55 e 1,60 dollari per azione.
Il mese scorso, Monsanto aveva anticipato che i suoi risultati del terzo trimestre avrebbero probabilmente riflesso l'effetto continuato dei maggiori costi di produzione causati dalla siccità del 2012. Eppure, al momento, la società di biotecnologia agricola ha ritoccato al rialzo le previsioni per il 2013, per via di quello che ha definito come la "continua crescita complessiva nel suo portafoglio globale del mais e la forza nel segmento della produttività agricola".
Le vendite nette sono salite dello 0,7%, a 4,25 miliardi di dollari, meno dei 4,41 miliardi attesi dagli analisti. Il margine lordo si è ridotto al 53,2%, dal 56% che era, a causa dei costi di produzione, che sono aumentati del 7%.
Le sementi Monsanto e il mercato della genomica - settori di traino della compagnia - hanno visto una diminuzione del 2,4% nelle vendite, scendendo a 3,05 miliardi di dollari. Nel frattempo, i ricavi della produttività agricola sono schizzati in alto del 9,4%, a 1,19 miliardi di dollari.
Per la maggior parte dei settori, il fatturato di Monsanto è cresciuto nel corso degli ultimi due anni.
Fonte: online.wsj.com
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