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Dagli agrumi nuove speranze per una possibile cura dei tumori

Si chiama MCP ed è la pectina modificata derivante dagli agrumi. Questa sostanza, secondo un nuovo studio pubblicato sull'American Journal of Pharmacology and Toxicology, potrebbe essere la chiave per la cura del cancro.

I ricercatori dell'Indiana University Health, guidati dal dottor Isaac Eliaz, hanno esaminato la capacità di modulare l'immunità, rimuovere i metalli pesanti e bloccare la proteina pro-infiammatoria galectina-3, così come il rapporto sinergico che può avere l'MCP con i trattamenti a base di chemioterapia.

Il dottor Eliaz ha sottolineato come in questo studio revisionale si sia riusciti a individuare i molteplici meccanismi d'azione di MCP contro il cancro in generale, ma anche contro il cancro metastatico, la tossicità dei metalli pesanti e le malattie mortali croniche legate all'eccesso galectina-3.

Inoltre, come suggerito da precedenti studi come per esempio quello del 2010 a cura della Columbia University, l'MCP ha indotto l'apoptosi delle cellule tumorali, cioè praticamente il loro "suicidio". Nel precedente studio, si era infatti dimostrato come l'MCP avesse indotto la morte cellulare programmata (apoptosi) nelle cellule androgeno-dipendenti e androgeno-indipendenti del cancro alla prostata. Tutto questo è particolarmente significativo perché il cancro alla prostata androgeno-indipendente è altamente aggressivo e difficile da trattare.

Le pectine vegetali non sono nuove quali oggetto di studio, e sono da tempo note per essere utili alla salute dell'apparato digerente e alle funzioni del sistema immunitario. Tuttavia, un ostacolo alle loro funzioni benefiche è sempre stata la biodisponibilità. A causa della complessità e della grandezza delle fibre solubili delle pectine in forma naturale, queste non riescono ad essere assorbite dall'organismo. Il problema è stato tuttavia risolto proprio con la modifica delle pectine, ossia l'MCP: in questo caso, si riducono le dimensioni delle fibre in modo che l'organismo possa assorbire le molecole e beneficiare dei numerosi effetti terapeutici già osservati in diversi studi.

Tra gli studi analizzati si è scoperto che MCP è in grado di controllare il melanoma metastatico – il noto e temuto cancro della pelle. Ma MCP è risultata attiva anche contro i tumori della prostata, della mammella e del colon. L'MCP si è dimostrata inoltre capace di sopprimere l'angiogenesi, ossia la crescita di nuovi vasi sanguigni che alimentano il tumore. E bloccare l'angiogenesi, si sa, è un fattore chiave nel prevenire le metastasi del cancro.

Infine, come accennato, i ricercatori hanno analizzato la capacità di MCP nel rendere la chemioterapia più efficace e, al tempo stesso, ridurre gli effetti collaterali negativi sugli organi, proteggendoli dall'infiammazione indotta dalle radiazioni.
Data di pubblicazione: