Argentina: i benefici per gli esportatori limitati dall'inflazione
Guillaume Pignol è un francese espatriato da 8 anni nella valle del Rio Negro e Neuquén, la zona di maggior produzione di pere e mele dell'Argentina, situata nella parte meridionale del paese, in Patagonia. I suoi mercati principali sono i paesi dell'Africa settentrionale, gli Emirati Arabi Uniti e l'Europa (soprattutto Germania e Francia).
Pignol opera come intermediario o come esportatore, a seconda dei mercati di sbocco e delle esigenze dei clienti. "Ho iniziato a comprare frutta dai produttori - offrendo loro in affitto un servizio di imballaggio per coprire sia il mercato interno sia l'esportazione - e l'anno successivo ho potuto diversificare i mercati, entrando in Italia, paese che, purtroppo, ho dovuto poi abbandonare a causa di un mancato pagamento", spiega Pignol. In parallelo, da 7 anni lavora come corrispondente di una ditta tedesca per l'esportazione di frutta argentina, in particolare pere e mele.
Per quanto riguarda le esportazioni verso la Germania, Pignol lavora principalmente con le varietà Royal Gala e Cripps Pink. "L'idea è proseguire il lavoro con la Germania e di svilupparlo grazie alla nostra lunga esperienza in questo paese e al livello di sicurezza che offre, ma sarebbe pure interessante diversificare i mercati", dichiara Guillaume Pignol.
Per quanto riguarda i prezzi, quest'anno sono aumentati abbastanza, soprattutto per le varietà Pink Lady e Cripps Pink, crescendo all’incirca del 20%, anche se in termini assoluti i benefici per i produttori sono rimasti gli stessi, a causa del forte aumento dell'inflazione.
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