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Frutta estiva: meno produzione ma di qualita', serve una promozione coordinata e condivisa

Dalla produzione al consumo, il convegno organizzato a Bologna ieri, 10 giugno 2013, dal Cso - Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e l'Università di Bologna, ha rappresentato l'occasione per fare una panoramica sul comparto della frutta estiva e, allo stesso tempo, fornire le nuove stime produttive, anche se non ancora definitive.


Iniziano i lavori in sala convegni.

"Apertura europea", con il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, Paolo De Castro, che ha inquadrato la situazione di stallo del percorso negoziale sulla riforma della Pac, dovuto alla difficoltà di accordarsi tra Consiglio dei ministri, Parlamento e Commissione sui quattro testi legislativi che compongono l’impianto legislativo della futura politica agricola.

"Questa settimana sarà decisiva per capire se c'è la finestra per chiudere entro il consiglio del 24-25 giugno - ha annunciato De Castro - Ci aspettiamo, infatti, di chiudere una serie di capitoli importanti su pagamenti diretti, Ocm unica, sistema dei controlli e allineamento della normativa europea al Trattato di Lisbona."


Paolo De Castro e Paolo Bruni.

"In tutto questo discorso c'è un'ombra – ha osservato De Castro – ed è l'ombra del budget: se non ci sono le risorse per il piano finanziario pluriennale non si potrà infatti approvare la Pac. Comunque sia, per il 2014 si procederà con un anno di proroga del sistema attuale sia per i pagamenti diretti sia per lo sviluppo rurale."


Paolo De Castro, Paolo Bruni, Tiberio Rabboni, Claudio Gamberini ed Elisa Macchi.

De Castro ha poi auspicato una Pac meno burocratica e un greening applicabile che tenga conto delle caratteristiche dei singoli paesi, con correttivi per l'Italia che escludano in particolare le colture arboree. Per l'Ocm unica, infine, De Castro ha ricordato come le posizioni siano molto discordanti "anche se per i paesi del Sud Europa è importante mantenere accorpata la discussione per avere maggior peso nella contrattazione."


Da sinistra, Carlo Pirazzoli, Paolo De castro, Paolo Bruni, Claudio Gamberini ed Elisa Macchi.

Sul fronte produttivo, sono arrivate le stime presentate dal neo eletto direttore del Cso, Elisa Macchi. Tra gli aspetti positivi: il 2013 si delinea come un anno non eccedentario ma, al contrario, di scarsa produzione e anche il calendario di maturazione non lascia presagire accavallamenti produttivi fra le diverse regioni, più precoci al sud e più tardive al nord.

Tuttavia, insieme alle già note difficoltà economiche e alla scarsa propensione al consumo, c'è la concorrenza della Spagna, che ha investito pesantemente sulle pesche, accresciuto in misura consistente l'export e investito sulle varietà piatte. Illustrando il caso della Catalogna, che presenta un calendario di raccolta molto simile a quello delle aree del nord Italia, Macchi ha evidenziato in Emilia-Romagna un elemento di grande positività: la conversione varietale di pesche e nettarine verso cultivar ad elevato valore qualitativo e gustativo.

Albicocche
"Nel 2013 – ha indicato il direttore Cso - partiamo sicuramente con qualche problema produttivo, a causa dell'anomalo andamento climatico. Oggi possiamo presupporre indicativamente una produzione a livello nazionale di circa 170.000 tonnellate, il 30-40% in meno rispetto al 2012 e tra i livelli più bassi degli ultimi anni."

Pesche
"Il maltempo di questa primavera – ha aggiunto Macchi – ha penalizzato anche questa produzione, che si posizionerà quindi su livelli più bassi di quelli stimati inizialmente a livello europeo. Il ritardo della maturazione, valutabile in 7-10 giorni, fa slittare gli aggiornamenti sulla previsione di produzione che saranno disponibili da metà giugno (eccetto che per il sud Italia, come da slide sottostante). Tuttavia, al momento, si può ipotizzare un calo della produzione a livello nazionale del 10% rispetto al 2012."


Disponibili le previsioni 2013 per pesche e nettarine nel sud Italia: mediamente una riduzione del 5% per le pesche e del 4% delle nettarine ma Puglia controtendenza con un +1% di pesche e un +4% di nettarine. Per il download dei documenti integrali clicca qui.

Anche in Spagna le buone produzioni prospettate in sede Europêch saranno aggiornate al ribasso (vedi anche notizia su FreshPlaza del 07/06/2013), in seguito ai danni procurati da freddo e grandine e così la produzione iberica potrebbe essere solo di qualche punto percentuale superiore a quella del 2012.

Susine
Per quanto riguarda le susine, infine, emerge la necessità di trovare soluzioni per aumentare la competitività italiana, come risulta dallo studio Cso presentato dal prof. Carlo Pirazzoli, del dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Bologna.


Il costo della manodopera incide per il 38% sul totale dei costi di produzione
del susino.
Per il download dei documenti integrali clicca qui.

In altri paesi, quali la Spagna, la coltura è molto più redditizia grazie a un insieme di fattori, soprattutto il minor costo della manodopera. L'Italia, tuttavia, compensa con le migliori tecniche colturali, le rese più elevate e, quindi, una maggior specializzazione che comunque diventa indispensabile nella competizione futura.


Come anche per le altre varietà di susino, il costo di produzione per ettaro della cv Angeleno in Emilia-Romagna (oltre 18.000 euro/ha) è quasi il doppio di quello in Estremadura (10.000 euro/ha). Per il download dei documenti integrali clicca qui.

"Occorre rilanciare il Made in Italy dell'ortofrutta italiana - ha dichiarato Paolo Bruni, presidente di Cso – un'identità che è il terzo brand più noto al mondo, secondo quanto riportato dal ministero degli Esteri." Da qui bisogna partire con una forte azione di internazionalizzazione, cui il Cso si sta dedicando anche mediante l’abbattimento delle barriere fitosanitarie.

Claudio Gamberini, responsabile nazionale Ortofrutta di Conad, ha evidenziato alcuni cambiamenti del comportamento d'acquisto delle famiglie italiane: bassi livelli di fiducia, acquisto dei prodotti a marchio dell'insegna, preferenza per i prodotti in promozione e migrazione verso i discount. Anche Conad, peraltro, ha aumentato di 4-5 punti la pressione promozionale.

"Dobbiamo far cadere i dogmi che ci hanno governato fino ad ora. Per quanto riguarda nello specifico l'ortofrutta, abbiamo pensato alla segmentazione verso l'alto, facendo promozioni di qualità ma con convenienza – è il caso delle ciliegie Sapori&Dintorni che in 5 giorni hanno riguardato 300 tonnellate di ciliegie dell'Emilia-Romagna e della Puglia per un giro d'affari di 1,7 milioni di euro."

"Ma – avverte Gamberini – occorre impegnarsi insieme per fare alto di gamma, in modo che il valore resti per tutti, produttori, distributori e anche consumatori. Per il 2014 stiamo anche ripensando al nostro assortimento, che va ristretto, e alla nostra offerta."

Dopo aver citato le difficoltà climatiche di quest'anno che hanno costretto anche l'insegna a cambiare i propri programmi promozionali, già pianificati da mesi, Gamberini ha esortato un gioco di squadra, un progetto forte, con solide basi scientifiche, finalizzato a trasmettere al consumatore il messaggio che "mangiare frutta fa bene".


I relatori a chiusura lavori: Pirazzoli, Bruni, Rabboni, Macchi e Gamberini.


Dalla distribuzione alle istituzioni, ha chiuso i lavori Tiberio Rabboni, assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, che ha sottolineato un nuovo profilo quali-quantitativo delle produzioni regionali, con un calo delle superfici del 22-24% ma anche la riconversione degli impianti con nuove varietà. Rabboni ha ricordato come nuove iniziative di aggregazione e strategie commerciali contribuiscano anche a un nuovo profilo competitivo delle produzioni emiliano-romagnole.

Infine, ha raccolto l'invito di Claudio Gamberini ad intervenire sulla promozione attraverso il connubio frutta/salute: "Sarei molto soddisfatto se riuscissimo a condividere a livello istituzionale, di produzione e di distribuzione un progetto articolato per promuovere il consumo di frutta e verdura partendo dal valore salutistico dei prodotti."