
Articolato in diversi focus e sessioni tematiche, quali Ricerca e "innovazione di qualità" in agricoltura, Progettazione di "paesaggi intelligenti", Trasferimento dell’innovazione nelle aziende agro-forestali e Dissesto idrogeologico, il Congresso 2013 si è focalizzato però sulla riforma delle professioni.
Nella giornata di venerdì 17 maggio è stata definita "La carta di Riva del Garda" che costituirà le linee guida per la categoria nel prossimo anno: tutela del professionista e assicurazione obbligatoria, formazione continua per la qualità della prestazione, società tra professionisti e codice deontologico gli argomenti sul tavolo della discussione.
Smart Rural e Smart Farm sono stati due momenti di approfondimento in cui si è potuto riflettere tra i diversi mondi che vivono e partecipano all'evoluzione dei territori e delle imprese per dare risposte intelligenti, promuovere lo sviluppo mettendo in atto tutta la tecnologia possibile ma soprattutto la progettualità integrata e di sistema.
I numeri
Sono 21.750, in Italia, i dottori agronomi e forestali e in dieci anni sono cresciuti di 5.659 unità. Gli iscritti all'ordine erano, infatti, 16.091 nel 2003 e 13.095 nel 1999. Una categoria che raggruppa due figure, unite dalla competenza sul territorio agrario e boschivo, dove quella dell'agronomo rappresenta la stragrande maggioranza (81,6% degli iscritti), mentre i dottori forestali sono il 15,9%. E tutta al maschile, con l'80,2% di uomini e il 19,2% di donne. In Trentino Alto Adige, che per la prima volta ospitava il congresso della categoria, ci sono 481 iscritti suddivisi nei due Ordini provinciali di Trento e di Bolzano. La regione con più iscritti è la Sicilia (3.502), seguita dalla Toscana (1.832) e dalla Puglia (1.823).