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Orogel presenta il fatturato 2012: il prodotto italiano e di qualita' resiste alla crisi

E' stato presentato ieri, 13 maggio 2013, presso la sede di Cesena l'esercizio 2012 del gruppo Orogel, che registra risultati positivi in tutti i settori.


Un momento della conferenza stampa di ieri. Sullo sfondo l'andamento del fatturato netto. Negli ultimi 10 anni è passato da 128 a 176,2 milioni di euro, pari al +38%.

Anche in questo difficile contesto economico, infatti, le società del gruppo Orogel hanno evidenziato andamenti soddisfacenti in termini di fatturato, servizi resi ai soci e occupazione.



Il fatturato aggregato - cioè la somma dei fatturati delle singole aziende che ne fanno parte (vedi slide sopra) e che comprende una base sociale costituita da circa 2.000 soci produttori che operano nelle zone agricole nazionali più vocate - è stato pari a 602 milioni di euro.

Sono risultate positive tutte le fasi in cui si articola il ciclo produttivo, dalla produzione di orticoli surgelati, confetture e composte di frutta effettuate dalla Orogel Coop, alla commercializzazione dei surgelati a cura della OP e della Orogel SpA consortile, fino ai servizi per tutte le società del Gruppo a cura del Consorzio Fruttadoro di Romagna.

Il gruppo ha commercializzato 88.900 ton di prodotti surgelati e 123.800 ton di prodotti freschi e, malgrado la crisi, non ha ridotto il numero di occupati che, tra fissi e stagionali, raggiunge le 2.595 unità.

Il settore surgelati
Bilancio positivo per il settore surgelati del Gruppo Orogel che ha chiuso l'esercizio con un fatturato di 176,2 milioni di euro, registrando un incremento del 3,6% a valore. I quantitativi di prodotti surgelati venduti nel 2012 sono pari a 88.900 ton (+2% rispetto al 2011).

"Il mercato – ha spiegato il direttore generale Giancarlo Foschi - vede Orogel leader assoluto nel settore Food Service, dove l'azienda cresce del 2,3% a valore, e nel comparto Retail dove il gruppo è primo produttore nazionale di vegetali con una quota complessiva del 21,8%."

Undici milioni di famiglie (700.000 in più rispetto all’anno scorso) scelgono abitualmente i prodotti provenienti dalla sede cesenate. "Orogel è leader nel segmento spinaci con una quota del 20,5%, mentre Verdurì, prodotto di punta dell’azienda, mantiene la leadership assoluta di vendite nel settore piatti pronti con 21,4% di quota, un +1,6% rispetto al 2011."


Da sinistra, Giuseppe Maldini, Bruno Piraccini e Giancarlo Foschi.

"Grazie a questi risultati positivi – ha aggiunto Bruno Piraccini, amministratore delegato del gruppo - Orogel continua a investire sul futuro; come avvenuto sino a oggi il cash flow - che nel 2012 era pari a 20,2 milioni di euro, +3% rispetto all'esercizio precedente - sarà interamente destinato agli investimenti produttivi e tecnologici. Dal 2008 al 2012, le risorse ottenute dall’attività - pari a 90,5 milioni di euro, ossia la cassa prodotta in questi esercizi - sono state reinvestite con l’obiettivo di proseguire la politica destinata all’espansione e all’innovazione. Sono queste le ragioni del buon andamento aziendale in grado di assicurare buoni risultati ai produttori agricoli."


Al via un consistente piano di investimenti che, entro il 2015, varrà 65 milioni di euro.

Il marchio Orogel punta sempre più ad allargarsi, avendo per missione specifica quella di produrre e vendere prodotti per la maggior parte coltivati in Romagna, Veneto, Puglia e Basilicata nel rispetto di severi e scrupolosi piani di produzione, seguendo una delle regole auree del benessere sostenibile e della qualità che, nel caso di Orogel, consiste nel surgelare i prodotti direttamente là dove si coltivano.



"Nei primi quattro mesi di attività del 2013 – ha continuato Piraccini - le vendite hanno registrato un incremento nei volumi e nel fatturato netto (+5,8%) rispetto al pari periodo del 2012; siamo però consapevoli che il 2013 sarà un anno caratterizzato da forti turbolenze, da consumi ancora stagnanti e da aumenti dei costi. In questo scenario sarà quanto mai necessario restare ancorati ai fondamentali della missione aziendale che è quella di avere un rapporto molto stretto con tutta la filiera produttiva a partire dai produttori agricoli soci."

"Quest’anno la produzione deve far fronte a un andamento climatico sempre più avverso. Nei primi mesi del 2013 le abbondanti precipitazioni hanno ritardato le operazioni colturali, compromesso gravemente le semine e provocato una perdita di superfici pari al 15% circa che si ripercuoterà anche sulla disponibilità di prodotto nei prossimi mesi. Generalizzando, ci aspettiamo un calo nella produzione di ciliegie, albicocche e pesche a livello nazionale", stima Giuseppe Maldini, presidente di Orogel Fresco.


Con una quota di mercato per i vegetali pari al 21,8% (di cui 9% per private label), Orogel si prepara al sorpasso sulla diretta concorrente Findus, ora al 22,5%.

Il benessere sostenibile a marchio Orogel
Il gruppo prosegue il progetto di valorizzazione del "Benessere made in Italy" insieme a una sempre più spiccata attenzione alle energie rinnovabili e all'ambiente.

Sono stati apportati miglioramenti e soluzioni tecnologiche su impianti, celle di conservazione del prodotto surgelato e sui progetti di logistica con importanti risparmi energetici. Inoltre, tutte le celle di conservazione presentano involucri ad alta coibentazione, la gestione della refrigerazione è totalmente computerizzata e anche nella movimentazione delle merci all’interno degli stabilimenti si sono adottate tecnologie ad alta automazione.



Nello stabilimento di Cesena è in funzione un impianto di cogenerazione a gas naturale della potenza elettrica di 4 MW che assicura la copertura di circa il 70% del fabbisogno elettrico e circa il 92% del fabbisogno termico. Non solo un vantaggio economico, ma anche un consistente beneficio per l'ambiente grazie ad un risparmio nelle emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a 1.600 tonnellate l’anno (circa 670 ton di petrolio).

Sul fronte dell'energia solare, Orogel ha realizzato un proprio impianto fotovoltaico presso lo stabilimento Apora di Ficarolo (RO) della potenza di circa 280 kWp. Inoltre sono entrati a pieno regime gli impianti di Ayrion per la produzione elettrica da biogas, sfruttando la tecnologia della digestione biologica delle biomassa, per una potenza pari a 1 MW elettrico.

Per quanto attiene, infine, la comunicazione, Luca Pagliacci, direttore marketing, ha ricordato che il Gruppo Orogel ha investito il 4% del suo fatturato in promozioni in-store e un 6,6% in più in spazi pubblicitari.