Spagna: raccomandata analisi della redditivita' prima di impiantare kiwi
La tendenza attuale tra i coltivatori di Valencia, dato il declino del settore agrumi, è infatti quella di ricercare coltivazioni redditizie; a tal fine, sono stati organizzati molti corsi e workshop sul kiwi.
Una fonte di LA UNIÓ spiega: "Per controbilanciare i rapporti eccessivamente positivi che sono spuntati di recente e che pongono il kiwi come la coltivazione che potrà salvare la nostra agricoltura, noi raccomandiamo attenzione e richiediamo che vengano effettuate delle analisi preventive, soprattutto finanziarie, per valutare vantaggi e svantaggi di questa coltura."
I servizi tecnici LA UNIÓ hanno elaborato un rapporto che evidenzia ciò che si deve prendere in considerazione prima di optare per la coltivazione di kiwi.
"Innanzitutto, bisogna far notare che, quando fu testato per la prima volta nella regione di Valencia negli anni '90, fu un grosso fallimento per ragioni ambientali ed agronomiche. Al momento, i problemi di allegagione sembrano risolti, ma non quelli che riguardano l'adattamento alle nostre condizioni ambientali. Le più grandi coltivazioni di kiwi in Spagna si trovano non a caso sulla costa atlantica, il cui clima è decisamente diverso dal nostro. E' per questo che tale coltura richiede un forte investimento iniziale per le infrastrutture."
"In secondo luogo, il pericolo che discende dalla batteriosi dell'actinidia è un altro elemento da prendere in considerazione, perché non esiste al momento una soluzione per questo batterio che ha distrutto piantagioni di kiwi in tutto il mondo. E' solo questione di tempo prima che la batteriosi arrivi anche sui nostri terreni e distrugga le coltivazioni, il che potrebbe potenzialmente portare alla bancarotta in seguito ai forti investimenti iniziali."
"Ultimo, ma non meno importante, è il problema di tipo finanziario. Vengono fornite informazioni troppo ottimistiche su prestazioni e prezzi, che possono essere fuorvianti. E' molto difficile raggiungere volumi di 40.000 kg per ettaro, in quanto la prestazione media, secondo la FAO, è di circa 27.000 kg per ettaro e, secondo il nostro ministero dell'agricoltura, nel 2009 la prestazione media in Spagna ha raggiunto a malapena i 23.000 kg per ettaro. Si dice anche che i coltivatori riceverebbero prezzi medi di 1 euro/kg, mentre i prezzi correnti ottenuti dai coltivatori spagnoli durante la campagna sono stati di soli 0,51 euro/kg."
Con queste informazioni, e secondo lo studio sulla sostenibilità finanziaria condotto da LA UNIÓ, "le principali variabili finanziarie indicano come le entrate sorpasserebbero le uscite solo a partire dal settimo anno; l'investimento iniziale verrebbe recuperato addirittura dopo 21 anni; il profitto lordo e il livello di redditività sarebbe di circa 0,32 euro/kg."
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