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Accordo quadro per il pomodoro da industria del nord Italia: i commenti della filiera

Come anticipato da FreshPlaza del 16/04/2013, è stato finalmente raggiunto l'accordo tra le industrie di trasformazione e le Organizzazioni di produttori del nord Italia che fissa il prezzo del pomodoro da industria per il 2013 a 86 euro/ton inclusi i servizi (1 euro circa).

L'accordo permetterà ai produttori del nord Italia di contare sulle stesse condizioni di mercato e, in particolare, su un incremento del prezzo finale corrisposto di circa il 5%, a riconoscimento del forte aumento dei costi di produzione, che già lo scorso anno ha ridotto notevolmente la redditività per le imprese agricole. Tra gli elementi dell'intesa, anche una diminuzione delle penalità legate a eventuali difetti del prodotto, la conferma dell'obbligo del rispetto dei disciplinari di produzione integrata, l'introduzione dei tempi massimi di pagamento previsti dall'art. 62 del decreto liberalizzazioni.

Quanto deciso al nord potrà influenzare non solo le posizioni delle industrie, ma soprattutto le scelte delle imprese agricole al sud, dove non risulta siano stati raggiunti accordi.


 
La Cia Confederazione italiana agricoltori parla di "accordo positivo e migliorativo rispetto alla precedente campagna, sia come prezzo che come tabella, anche se non copre per intero i costi di produzione dei produttori agricoli."

Unico aspetto negativo, i tempi lunghi della trattativa: "Adesso – aggiunge la Cia – c'è da recuperare almeno un paio di settimane di ritardo nei trapianti, un ritardo che porterà non poche difficoltà in campagna, anche perché si rischia di non riuscire a programmare al meglio la scalarità produttiva. In ogni caso, adesso si può mettere in moto una campagna incerta sino all'ultimo e ricompattare una delle più importanti filiere agricole e industriali italiane. Sul pomodoro da industria, l'Italia è leader in Europa e seconda nel mondo solo agli Stati Uniti."

"Si è arrivati ancora una volta in ritardo – sottolinea invece il vicepresidente nazionale di Coldiretti, Mauro Tonello – e, nonostante questo, non si è stati capaci di realizzare quella rivoluzione necessaria per la trasparenza del contratto. E' stato fatto solo un timido mezzo passo in avanti rispetto all'anno scorso, ma non si è stati capaci di eliminare tutti quei tecnicismi che riducono il prezzo concordato da 85 euro a 83,50. Purtroppo, si continua a sopravvalutare gli aspetti positivi e sottovalutare quelli negativi, che alla fine prevalgono, riducendo la retribuzione agli agricoltori."

"Se vogliamo veramente realizzare un vero interesse di filiera – ha concluso Tonello – è bene che ci si metta immediatamente al tavolo per definire come strutturare un contratto efficace trasparente per tutti i soggetti che operano nel settore."

"Il lungo ed estenuante percorso seguito dalle rappresentanze per giungere a un accordo sul prezzo che non copre neanche i costi produttivi e modifica nuovamente i parametri qualitativi – evidenzia anche Confagricoltura Emilia-Romagna – manifesta in maniera inequivocabile che il modello di contrattazione attuale nel suo complesso va rivisto radicalmente."
 
"Non è più accettabile – continua l'organizzazione professionale regionale – arrivare ogni anno in prossimità dei trapianti senza un accordo siglato. Dobbiamo essere tutti consapevoli che per affermarsi sui mercati internazionali, bisogna operare in maniera unitaria e strategica all'interno della filiera: nessuna industria può operare senza la disponibilità del pomodoro italiano."
 
"E' pertanto necessario – conclude Confagricoltura Emilia-Romagna - rafforzare il sistema di filiera del pomodoro da industria e valorizzare di fatto le produzioni nazionali. Questa ennesima esperienza deve condurre alla definizione di nuovi modelli di contrattazione partendo dagli strumenti di confronto già a disposizione, primo fra tutti l'interprofessione".

Dal canto suo, l'industria, sottoscrivendo tale accordo, intende tenere unita la filiera e dare continuità e certezza di programmazione agli agricoltori.

E' con soddisfazione che Pier Luigi Ferrari, presidente dell'OI Distretto del Pomodoro da Industria Nord Italia, apprende l'esito favorevole del raggiungimento dell'intesa per il Contratto quadro d'area nord Italia per l'anno 2013, frutto dell'impegno degli operatori della filiera. Compito dell'OI è provvedere alla predisposizione degli strumenti operativi per la campagna, nell'interesse della filiera per mantenere l'alta qualità del prodotto e per migliorare la competitività verso gli altri territori produttivi. Lunedì 22 aprile si terrà a Parma l'assemblea dei soci dell'OI nella quale verranno esposti i risultati della concertazione sulle linee strategiche di coordinamento di filiera.

"Esprimo soddisfazione per l’intesa, faticosamente raggiunta, tra agricoltori e industriali sul prezzo del pomodoro 2013. Non tutte le aspettative hanno trovato accoglimento. Tuttavia, se si considerano le distanze iniziali, le difficoltà economiche che gravano su entrambe le componenti produttive, il calo dei consumi e la crescente concorrenza extra-UE, l'esito è positivo perché offre a tutti la certezza di un contratto e di un prezzo minimo. La filiera del pomodoro, vera eccellenza emiliana, può dunque affrontare compatta la nuova campagna. Mi auguro che per il 2014 si possa giungere a un contratto migliorativo e anticipato nei tempi". Questo il commento dell'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni sull'accordo quadro per il pomodoro da industria firmato ieri a Parma tra le Organizzazioni dei produttori del nord Italia e le industrie di trasformazione aderenti ad Aiipa e Confapi.