"Il prezzo di vendita del peperone non dovrebbe scendere sotto i 0,90 centesimi - 1 euro al kg per rimanere competitivo per il produttore, se si pensa che i soli costi di lavorazione, confezionamento e trasporto con partenza da Salerno incidono per almeno 60-70 centesimi."

I vertici della AOP Armonia. Da sinistra a destra: Pietro Caggiano, Felice Volpe, Paolo Mellone e il direttore commerciale Marco Eleuteri.
Per la stagione in corso, AOP Armonia ha deciso di ridurre drasticamente le superfici destinate a peperone. "Passeremo da una ventina di ettari a solo 10 o 12 - prosegue Caggiano - Le ragioni sono principalmente due: una campagna 2012 con prezzi di vendita non sufficientemente remunerativi e una situazione climatica che ci porta a ritenere molto probabile una recrudescenza del problema Tomato spotted wilt virus (TSWV)."
Il virus TSWV viene diffuso dal tripide vettore Frankliniella occidentalis, il quale si è diffuso in tutte le zone europee e del Mediterraneo, dove si è notata una vera e propria escalation nella presenza e nei danni arrecati dalla virosi. "Già l'anno scorso il virus è riuscito a superare le tolleranze delle varietà di peperoni in coltivazione - riferisce Caggiano - comportando ingenti perdite. L'inverno mite non ha ostacolato la proliferazione del tripide, con la conseguenza che, specie in coltivazioni di peperone biologico o a lotta integrata, dove non si possono effettuare trattamenti insetticidi, il rischio di inoculo del virus nelle piante è troppo elevato e tale da sconsigliare la messa a coltura dei peperoni."

Serre di peperoni presso l'azienda Fortunato.
Le difficoltà sono testimoniate anche dall'imprenditore Eduardo Fortunato dell'omonima azienda agricola aderente ad AOP Armonia e principale produttore di peperoni per la cooperativa. "Nel 2012 avevamo destinato 8 ettari a questa coltura; ma adesso li abbiamo drasticamente ridotti a solo 1,5 ettari, giusto per rifornire alcuni clienti storici. A causa della virosi, infatti, l'anno scorso siamo stati costretti a distruggere 2 ettari di peperoni già a giugno, con perdite comprese tra 10 e 12 mila euro per ettaro."

Eduardo Fortunato e Marco Eleuteri.
In alternativa, le superfici sono state destinate alla produzione di melone gialletto, angurie tradizionali, angurie mini e, come nuovo esperimento, melone Piel de Sapo. "Queste coltivazioni - precisa Fortunato - vengono effettuate sempre in ambiente protetto, con l'obiettivo di entrare sul mercato nella finestra temporale che precede le analoghe produzioni siciliane di pieno campo: inizieremo con il melone gialletto verso il 15-20 maggio e proseguiremo con le altre raccolte a giugno."
I trapianti di peperone presso AOP Armonia sono stati effettuati in zona Piana del Sele a febbraio e la raccolta dovrebbe cominciare nella seconda settimana di giugno: "In annate normali si può arrivare con la produzione fino al mese di dicembre, anche se le variabili in gioco sono molte e non sempre il prodotto incontra, ad inverno avanzato, i requisiti richiesti dal mercato", riferisce Pietro Caggiano.

Piantina di peperone.
La produzione di peperone di AOP Armonia è costituita prevalentemente dalla tipologia classica del "mezzo-lungo", con prevalenza delle tipologie rosse e gialle: "Il peperone verde rappresenta soltanto per un 10% circa del totale", conclude Caggiano.
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