La stagione europea delle mele analizzata dalla francese Blue Whale
La situazione ha favorito prezzi in aumento durate tutta la stagione; nonostante le alte quotazioni, la richiesta è stata comunque superiore alla disponibilità. Anzi, le forniture sarebbero terminate persino prima se i venditori non avessero aumentato i prezzi ulteriormente circa a metà della stagione.
"Anche noi abbiamo dovuto aumentare i prezzi per rallentare la domanda, altrimenti non saremmo stati in grado di rifornire tutti." Questo è stato il caso tanto del mercato interno quanto dei mercati d'esportazione.
"Il prezzo delle mele provenienti da nazioni dell'est come la Polonia è rimasto basso, ma si tratta di tipologie mele che non sono in grado di competere con i nostri frutti in termini di qualità e sapore," ha riferito Peyres. "Quindi non hanno una grande influenza nei mercati in cui operiamo."
Le maggiori difficoltà sui mercati di esportazione provengono invece dal rischio di ampliarsi su mercati che potrebbero rispondere in misura non adeguata agli sforzi profusi. L'Asia, per esempio, anche se è un'area promettente per molti esportatori europei, propone una serie di sfide che non sono facili da superare.
"Alcune nazioni asiatiche stanno predisponendo dei protocolli fitosanitari per limitare l'entrata della frutta," ha spiegato Peyres. Le norme possono servire a proteggere il mercato locale rendendo difficile l'introduzione di frutta estera, con il rischio di un aggravio di costo per adeguarsi alle linee guida dei protocolli; in questi casi, servirebbe uno sforzo collettivo attuato dalle nazioni europee per negoziare requisiti di entrata più abbordabili.
Allo stesso modo, spedire in Asia sta diventando sempre più difficile, e bisogna fare i conti con la competizione di nazioni che si trovano geograficamente più vicine all'Asia; qui i fornitori europei sono svantaggiati. Inoltre, la maggior parte della frutta europea diretta in Asia occupa un mercato di nicchia solo per le persone che desiderano delle mele di alta qualità. Se troppa frutta di questo genere si ritrovasse improvvisamente sui mercati asiatici, i settori di nicchia potrebbero esserne velocemente penalizzati. Anche se il problema non si è sentito quest'anno, essendo le forniture imitate anche per soddisfare il mercato europeo, le stagioni future dovranno tenere conto dell'Asia, anche se dovranno considerarla con cautela.
"Tutti sognano l'Asia, ma se si cerca di aumentare troppo velocemente le esportazioni verso questo continente, potrebbe risultare controproducente," ha riferito Peyers. "L'Asia è un buon mercato, ma è anche rischioso."
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